L’amore prima e dopo un figlio cambia, si evolve e si trasforma. Capiamo insieme quali sono i meccanismi psicologici che si innescano con l’arrivo di un bambino.
L’amore prima e dopo un figlio.
Una coppia nasce sulla base di un progetto di vita comune, fondato sulla reciproca fiducia e sulla convinzione che insieme si appagheranno i bisogni affettivi di entrambi. Si viene a determinare un vero e proprio contratto basato sia su elementi manifesti, come la fedeltà e il reciproco supporto, sia su elementi più latenti.
Perché allora coppie innamoratissime possono vivere l’arrivo di un figlio come un terremoto emotivo?
La scelta dell’altro, avviene attraverso un doppio processo conscio e inconscio. Si basa infatti tanto sulla consapevolezza dei propri desideri per il futuro, quanto sull’appagamento di bisogni inconsci, che derivano dai modelli di attaccamento sviluppati in epoca infantile.
Entrambi partner portano nella coppia la propria personalità, le reciproche storie di vita e le aspettative.
E non dimentichiamoci che l’unione di due persone dovrebbe segnare il completamento di un processo di individuazione e separazione dalla famiglia di origine. Sancendo così il raggiungimento dell’autonomia e dell’indipendenza.
L’innamoramento
I due partner operano così investimenti reciproci:
- reciproca ammirazione
- comuni identificazioni
- comunità di ideali e credenze
- il soddisfacimento dei desideri
- la conferma del proprio narcisismo.
Si rende possibile così, la ricreazione della relazione originaria madre-bambino, quello stato caratterizzato dalla sensazione di completezza e fusione.
L’innamoramento rappresenta, infatti. la fase illusoria del primo contratto. Si basa sull’aspettativa (a proposito di aspettative approfondisci con i Podcast di Madeleine) che il proprio partner corrisponda all’immagine di un compagno ideale.
Alla fase dell’illusione, in cui la coppia viene idealizzata, segue inevitabilmente una fase di disillusione. L’innamoramento passa e arriva l’amore maturo.
Se la coppia sopravvive, il passaggio all’amore maturo si caratterizza per l’accettazione della naturale imperfezione dell’altro. I due membri rinegoziano il contratto iniziale e acquisiscono un’immagine più realistica del proprio partner.
Questo, non sarà più visto solamente come una proiezione di se stessi, ma come un essere autonomo ed in parte sconosciuto. Ciò pone le basi per una possibile vita insieme.
L’amore dopo un figlio – spazio al “terzo”
La nascita di un figlio è un evento sconvolgente. Un avvenimento che spesso ha un effetto destrutturante nella coppia e può così arrivare una vera e propria crisi.
All’interno della relazione si inserisce un altro individuo che scatena la differenziazione sia dei due genitori in rapporto al bambino, che tra loro. Ora, oltre a essere persone, sono genitori.
L’arrivo di un figlio rappresenta un’inaspettata fonte di gelosia talvolta inconsapevole. Non bisogna avere paura di ammettere di provare sentimenti simili. Con il tempo si creerà un nuovo equilibrio. L’arrivo di un figlio è come un “percorso” lungo il quale i partner devono sapersi trasformare e riconoscere la loro nuova identità di coppia, se vogliono continuare la loro vita insieme.
Diminuiscono gli aspetti romantici della relazione. Il tempo libero, che una volta era di totale padronanza dei due partner, si modifica per incontrare le esigenze sempre crescenti del figlio. L’intimità della coppia è drasticamente ridotta e spesso addirittura assente.
E se tutto questo non bastasse, emerge un maggior senso di responsabilità. Queste, che un tempo potevano essere vissute con maggiore leggerezza, ora sono spesso vissute con angoscia. Se i partner non sono in grado di accettare tali cambiamenti e ridefinire la propria relazione come sottosistema autonomo capace di evolvere e gestire conflitti, risorse e sentimenti, allora il peggioramento del legame di coppia sembra inevitabile.
Come non perdersi?
Ecco tre consigli perché l’amore prima o dopo un figlio sia gestibile al meglio:
- Il dialogo è fondamentale. È importante che entrambi i partner possano esplicitare ciò che sentono. Questo permetterà di ritrovare o consolidare la complicità. inoltre ognuno dei due si sentirà far parte integrante della famiglia.
- Preservare la famiglia dalle intrusioni delle famiglie di origine. Non è sempre facile stabilire una “giusta distanza”. Questo può creare forti tensioni portando anche a vere e proprie rivendicazioni reciproche.
- Tutelare la sessualità. Le componenti fisiche e psicologiche dopo un figlio (cambiamento del corpo, paura del dolore dopo il parto ecc..) fanno calare il desiderio nella donna.
Anche per l’altro partner, però, gravidanza e parto possono lasciare vissuti spiacevoli. L’altro può infatti aver vissuto il corpo della donna coinvolta nel parto come qualcosa di lontano dalla sessualità. Di conseguenza può avere grosse difficoltà a riacquisirne una visione diversa.
In generale è fondamentale ritagliarsi alcuni spazi di intimità per la coppia. Nessun senso di colpa per aver messo il figlio in secondo piano. Mi raccomando, è importante chiedere aiuto. I nonni e le babysitter ci sono anche per questo.