Come riconoscere un matrimonio finito

Abbiamo amato tanto il nostro partner al punto di sposarci (o di convivere). Tuttavia da un po’ le cose non sono più come prima. E inevitabilmente ci facciamo una domanda: come riconoscere un matrimonio finito?

Non è semplice rendersene conto e soprattutto capire come riconoscere un matrimonio finito. Ci sono tanti aspetti da valutare e da prendere in considerazione. Iniziamo dall’aspetto che per primo ci indica l’arrivo dei problemi: la camunicazione.

Zygmunt Bauman, infatti, affermava che il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione.

Uno dei primi segnali che indicano che una relazione sta prendendo una brutta piega è proprio l’approccio che si ha nelle discussioni. Un approccio duro, disprezzante o accusatorio non è una buona premessa al fine di una mediazione tra le parti.

Litigare di per sé non implica la rottura del rapporto. Il conflitto è una naturale occasione di confronto. Tuttavia quando diventa costante o assume alcune modalità può portare la relazione alla staticità decretandone la fine.

I “Quattro cavalieri dell’apocalisse”.

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John Gottman ha condotto per più di quarant’anni ricerche su migliaia di coppie, riconoscendo quattro fattori predittivi della fine di un rapporto amoroso: i cosiddetti “Quattro cavalieri dell’apocalisse”

Nella Sacra Bibbia, sono messaggeri della punizione divina. Nella coppia la loro presenza è presagio di fine. Parliamo di comportamenti che una volta invaso il cuore della coppia, lo portano verso l’ultimo battito di vita.

Solitamente i “cavalieri” irrompono in questo ordine:

  • critica
  • disprezzo
  • atteggiamento difensivo
  • ostruzionismo

Critica

Critica

Il primo Cavaliere è la Critica.

Possiamo ritrovare diversi aspetti e comportamenti che suscitano lamentele fra i partner. Una critica distruttiva è quella che colpisce l’intera persona e non un singolo comportamento.

Ritroviamo ad esempio generalizzazioni come mai/sempre fai sempre così… non vuoi mai…. Anche affermazioni come: sei un egoista… suscitano risentimento nell’altro.

Il Disprezzo

disprezzo

Il disprezzo è sempre alimentato dai pensieri negativi. Trasmette disgusto e conduce verso l’infelicità della relazione.

Possiamo ritrovare atteggiamenti come:

  • la derisione
  • la svalutazione

Attenzione: il disprezzo si può esprimere anche con un linguaggio non verbale. Possiamo ritrovare infatti espressioni del volto o smorfie che possono essere ancora più distruttive.

L’atteggiamento difensivo

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L’Atteggiamento difensivo è conseguenza dei precedenti. Difendersi dalla critica o dal disprezzo potrebbe sembrare una soluzione al conflitto.

Tuttavia mettersi sulla difensiva equivale spesso ad assumere il ruolo della vittima innocente.

Ciò alimenta l’innesco di una dinamica nociva per la coppia. Affermazioni come perché mi tratti male? nascondono un comportamento sottomesso che va a braccetto con il disprezzo e la critica.

L’Ostruzionismo

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L’ ostruzionismo ci rende impenetrabili.  All’interno di una discussione si comunica lo scarso interesse verso l’altro.

Possiamo, infatti, ritrovare la strategia del silenzio. Questa modalità mette a dura prova e in difficoltà chi invece desidera un confronto. Solitamente questo sopraggiunge dopo gli altri tre.

Le basi per un matrimonio felice

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Perché un matrimonio funzioni è necessario che l’eventuale fase di innamoramento iniziale sia sostituita da un costante volersi bene. Sembra una banalità ma non lo è.

Superata infatti la fase dell’innamoramento “romantico” si arriva ad una in cui ognuno non riesce a vedere con oggettività il partner. Vedere l’altro, infatti, implica riconoscere e accettare i suoi difetti ed i suoi limiti. Ciò non vuole dire che bisogna essere sottomessi, ma trattarlo come tratteremmo noi stessi.

Nelle persone possessive o eccessivamente romantiche spesso ritroviamo la prova d’amore.

Siamo davanti una vera e propria forma di ricatto: se mi ami rinuncia a questo o a quest’altro! Questo atteggiamento sicuramente complica la vita di coppia. E’ sintomo di egoismo e del fatto che non si riesca a vedere l’altro nei sui bisogni e nei suoi desideri.

Come riconoscere un matrimonio finito: il sesso!

Sesso

Inutile girarci intorno, in una coppia il sesso è un elemento fondamentale. Dove non c’è sesso non c’è coppia. Si può parlare al più di amicizia, è un mentire a sé stessi.

I conseguenti tradimenti fanno venir meno il requisito di stabilità. Tuttavia anche tradire solo emotivamente o flirtare con altri toglie energia sessuale dalla relazione.

In genere già nella fase precedente al matrimonio si possono vedere le tendenze del partner. Nei casi dei soggetti che poi alla lunga risulteranno ipoattivi sessualmente non è difficile riconoscere spesso i tratti delle personalità svogliata o inibita.

Attenzione, però, se il partner richiede che si superi una soglia di eccitazione sessuale (atmosfera, condizioni particolari ecc.) alla lunga tale soglia si innalzerà sempre più e la vita sessuale della coppia si azzererà. E quando ciò accade è evidente che qualcosa non va.

Genitori e suoceri

nonni

L’interferenza delle rispettive famiglie che è sovente causa liti, può portare al fallimento di un matrimonio.

Spesso ritroviamo un partner che continua a ritenere equivalente (o addirittura inferiore!) il compagno/a ai genitori. Questo è un indice del fatto che non si sia ancora separato da essi.

Sposarsi non vuol dire sposare i genitori dell’altro. È bene preservare l’intimità della coppia dall’invadenza dei genitori.

 

Eva Iori

evaiori@hotmail.it

Eva Iori, nata a Roma  è una psicologa appassionata del funzionamento della psiche che da sempre si è interessata alle problematiche femminili,  e "all'archeologia dell'anima"

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