Quando sbagliamo non ci rendiamo conto che in realtà ci si potrebbe aprire un mondo. Il problema è che non lo vediamo! Perché noi adulti non riusciamo a capire che possiamo trasformare gli errori in opportunità.
Continuiamo con il nostro novembre degli errori, in particolare oggi ci chiediamo come trasformare gli errori in opportunità. Parliamo spesso di come i social media ci abbia convinto che il mondo sia pieno di gente perfetta. Ogni giorno apriamo Instagram o Linkedin e veniamo travolti da informazioni non richieste sulle persone intorno a noi.
A chi non è mai capitato di pensare: “Ecco quella là non sbaglia un colpo?”, magari sospirando dopo una lavata di capo del proprio datore di lavoro o l’ennesima storia partita con presupposti perfetti e finita senza un perché?
Non vogliamo certo invogliarvi a raccontare tutti i momenti no sui social media (anche perché se ci fate caso anche questo sta diventando di tendenza), ma di provare a rimettere in prospettiva le cose.
Proviamoci!
Imparate a riconoscere cosa sia un vero errore.
Questa sembra una banalità, ma non lo è. Usiamo quotidianamente la parola errore anche per cose che non sono errori. Se sbagliamo ad inviare una mail è un errore. Anche se facciamo la lavatrice a 60 gradi e non a freddo.
Ma se ci innamoriamo di un collega che poi scopriamo avere una doppia vita, forse è semplicemente che questa volta non è andata. Ci abituiamo a dare il nome “errore” a tutto quello che va storto, ma così c’è il rischio di non sapere più quando è realmente nostra responsabilità e quando invece non avremmo potuto fare niente per cambiare le cose.
Guardate il quadro generale.
Una delle cose più difficili da fare è non concentrarsi sui dettagli. Anche gli errori più macroscopici spesso vengono dimenticati, figurarsi quando sono piccoli.
Nessuno vi dice di non imparare a prendervi le vostre responsabilità -anzi- ma a inserire comunque gli errori in quadro generale. Avete sbagliato? Benissimo: pensateci, metabolizzate, andate avanti.
Roma non è stata costruita in un giorno.
I social ci hanno dato l’illusione che la strada per raggiungere i nostri obiettivi non sia lastricata di sbagli e momenti difficili. La capacità di godere delle piccole cose della vita anche quando si sta ancora scalando è quello che ti farà apprezzare la vetta.
Spesso, infatti, le persone sono talmente concentrate sull’oggetto dei loro desideri che poi quando l’ottengono si annoiano facilmente. C
onsiderarsi come persone relativamente alla realizzazione di un obiettivo è rischiosissimo, sia che le cose vadano in porto che no. La nostra vita è una camminata quotidiana, è bene che ci permetta di imparare indipendentemente da ciò che si considera “arrivo”.
A volte “l’errore” è la più grande opportunità.
Ci fissiamo molto spesso su obiettivi predefiniti e per fortuna che sulla nostra strada arrivano gli errori. Quello che ci sembra un grande sbaglio (un lavoro che non ci piace, un fidanzato che ci siamo pentite di aver lasciato) può tradursi nella vera opportunità della nostra vita.
Solo sbagliando possiamo capire davvero cosa vogliamo. Il rischio di una vita dove tutto va in porto al primo colpo è di non farci entrare in contatto con aspetti di noi stessi che evitiamo accuratamente perché magari temiamo. Affrontare gli sbagli e le paure è un modo per crescere e per imparare a non accontentarsi: solo così possiamo scoprire davvero la nostra forza.