Se lui non mi vuole più… almeno una volta nella vita è capitato a tutte noi di trovarci di fronte a questa realtà. Che si fa? Come ci si rimette in carreggiata? Come si supera il dolore?
Se lui non mi vuole più… è la fine oppure l’inizio di qualcosa di nuovo? L’amore, si sa, è la cosa più importante ed emozionante del mondo. Amare ed essere amato è quanto di più bello c’è nella vita.
Il mondo sembra un posto molto più bello sorridi tutto il tempo e ti sembra di volare. A volte, però, capita che qualcosa vada storto.
Se prima passavate giornate al telefono e molto tempo insieme ora lui (o lei) sembra distaccato, disinteressato. Anche sotto le lenzuola le cose non vanno come prima. “E se non mi vuole più?” Questa è una frase che purtroppo molte di noi hanno sentito risuonare nella testa. I campanelli d’allarme che ci dicono che un amore forse sta finendo possono essere differenti. Ma cosa fare e come affrontare questa situazione?
Cosa accade e perché?
All’inizio come dicevo vi sentivate più volte al giorno. Adesso non si fa sentire più così frequentemente. Lui porta giustificazioni che a te non convincono.
Dopo il primo periodo in cui eravate insieme h24 in lui inizia a palesarsi la paura dell’impegno. Quei comportamenti che si sono strutturati come routine diventano per lui soffocanti. La reazione di tipo difensivo potrebbe essere quella di dimenticarsi di chiamare (clicca QUI se vuoi saperne di più della paura d’impegnarsi).
Mostrandoti troppo pressante potresti suscitare l’effetto contrario. Essere meno disponibili e organizzarsi autonomamente potrebbero, invece, renderlo meno spaventato.
Ho bisogno dei miei spazi, questa frase può risuonare come un’allarme rosso. Potrebbe accadere che abbia solo bisogno di fare degli aggiustamenti. È possibile infatti che dopo la prima fase “fusionale” senta la necessità di rivedere i suoi amici. Il desiderio si sviluppa nella mancanza. Spesso per accendere nuovamente l’interesse basta semplicemente mancarsi.
Questi sono solo alcuni dei motivi che possono mandarci nel panico. L’ascolto dell’altro, e il dialogo risolveranno la maggior parte delle difficoltà. Ma cosa accade se invece lui è deciso a lasciarci?
Se non mi vuole più…
L’esperienza di non essere più corrisposti è frustrante e dolorosa da affrontare. È più che normale sentirsi giù dopo la rottura di un rapporto, ma il primo passo per accettarlo e andare avanti è abbracciare la tristezza. Il vero problema è la commiserazione, ossia quello stato emotivo in cui molte persone si trovano dopo la fine di una relazione, perché si sentono vittime di un’ingiustizia.
Donne brillanti, intelligenti e anche molto belle, spesso tendono ad autocommiserarsi anziché ascoltare la malinconia.
Compaiono sentimenti difficili da gestire. Ci si ritrova ad avere pensieri ossessivi, ansia e senso di vuoto. Anche l’autostima ne risente e spesso ci si sente inadeguati e anche colpevoli di aver provocato l’allontanamento dell’altro.
Questi sentimenti di inadeguatezza possono portare a risvolti negativi. Posiamo trovare ad esempio, desiderio di vendetta o chiusura emotiva. Tutto ciò genera anche una serie di comportamenti non salutari.
Spesso la persona che ci rifiuta viene idealizzata.
Questo non ci permette di vedere la persona reale. La conseguenza è che ci si innamora dell’immagine di lei che noi abbiamo costruito nella nostra psiche. L’oggetto d’amore non corrisposto diviene un ideale da raggiungere per essere felici.
La persona rifiutata spesso in modo ossessivo cerca di controllare l’altro. Atteggiamento estremamente disfunzionale anche per chi lo attua.
Dobbiamo comprendere che sull’altro non possiamo nulla. Se lui non ci vuole più dobbiamo farcene una ragione. Questo, che appare sconfortante è tuttavia un vantaggio. Difatti come noi non possiamo controllare i sentimenti altrui, nemmeno gli altri possono nei nostri confronti. Se lui non ci vuole più deve essere libero di scegliere.
Si può riconquistare?
Insistere nel convincere qualcuno a tornare con noi per forza non è mai una buona idea. Non si può elemosinare affetto o amore. Cercare di conquistarlo a tutti i costi, sarebbe solo uno spreco di energie.
A lungo andare potrebbe portare ad un attaccamento tossico. Questo provocherebbe pensieri disfunzionali. La conseguenza sarebbe un ulteriore abbassamento della propria autostima e dignità. Farsi una ragione del fatto che un uomo non ci vuole significa rispettare noi stesse e questo in qualche modo fa parte anche della dignità. E poi perché mai insistere nel riconquistare chi non ci apprezza?!
È necessario trovare la forza e il coraggio di accettare le cose per come stanno e lasciare andare l’amore non corrisposto. Il vero amore deve farci sentire bene non arrecare sofferenza.
Se lui non mi vuole che faccio? Dobbiamo lasciare andare chi non ha interesse di stare nella nostra vita.
Per riuscire ad accettare è importante rafforzare la nostra autostima. È importante perciò incentrarci sui nostri bisogni e desideri. Mettere noi stesse al primo posto è necessario per superare il dolore.
Amare noi stessi ci consente di essere amati. Sembra un banale cliché ma è un dato reale.
Ma allora come superare il dolore legato al rifiuto?
Ognuno di noi ha bisogno di amore. Per prima cosa, dobbiamo riconoscere il nostro valore.
È importante accettare, e non soffocare il dolore. Ascoltare le nostre emozioni con attenzione è importante per poterle metabolizzare. Bisogna permettersi di sentirle. Sconforto, sofferenza ed emozioni poco piacevoli sono naturali. Dobbiamo essere clementi con noi stessi e concederci il tempo necessario per elaborare il lutto. Questo è un processo interiore e lento.
Attraversare il dolore permette di elaborarlo, metabolizzarlo e superarlo.
Bisogna eliminare o limitare al massimo i contatti fisici e virtuali con la persona in questione, per spezzare ogni vincolo. Creare un proprio spazio libero davanti a sé è necessario per potere volgere lo sguardo altrove.
Il consiglio è di fare nuove esperienze, conoscere gente diversa, cambiare le proprie abitudini. Non esistono fallimenti, ogni persona che entra nella nostra vita ci lascia qualcosa. Ogni esperienza è una lezione da apprendere.
Quando le esperienze negative si sommano…
Se lui non mi vuole più e mi sento sopraffatta, è importante compiere un’autoanalisi. Riflettere sull’accaduto può fare luce sulle proprie dinamiche mentali. Spesso attuiamo degli schemi comportamentali che si ripetono nelle varie relazioni. È opportuno comprenderli e modificare quei meccanismi “difettosi”. Questo ci potrà permettere di raggiungere una maggiore maturità emotiva.
A chiunque è capitato di essere lasciati, rifiutati o non corrisposti. Tuttavia può accadere che queste esperienze si sommino. Ciò vuol dire che sono presenti in noi dei meccanismi psichici disfunzionali.
A lungo andare, tali meccanismi potrebbero perfino portare allo sviluppo di una patologia depressiva.
Uno psicologo può essere un valido aiuto per andare oltre alle proprie resistenze, centrarsi su noi stessi e superare i momenti difficili, riprogrammando ciò che non sta funzionando bene in noi.
Alla base di tutto ciò potrebbe esserci una problematica affettiva vissuta durante l’infanzia. Questa può aver determinato una marcata carenza di autostima. Inoltre potremmo avere delle difficoltà nel percepire i sentimenti altrui. Spesso una paura inconscia di impegnarsi in una relazione può essere alla base di queste dinamiche legate al rifiuto.
A tutti questi sopracitati aspetti si può far fronte con un supporto professionale: una terapia psicologica, come accennato, è una grande occasione per fare un viaggio dentro noi stessi, conoscerci e modificare gli automatismi mentali che ci portano ripetutamente in situazioni tanto spiacevoli.