L’altra sera, approfittando delle ultime seratine tranquille prima dell’arrivo di Penelope, io e mio marito abbiamo deciso di gustarci un bel filmino alla televisione. La scelta è ricaduta su Ma che bella sorpresa, con Claudio Bisio, Frank Matano, Renato Pozzetto e una strepitosa Ornella Vanoni che da sola vale il prezzo del biglietto.
La storia è molto carina e frizzante e racconta di questo professore di italiano – interpretato da Bisio – che dopo essere stato brutalmente mollato dalla fidanzata, per un velista belga, vive un periodo di forte depressione. Al culmine di questo periodo no, alla sua porta bussa la splendida Silvia. Bellissima, milanese e milanista come lui; praticamente la personificazione della donna ideale. La donna ideale, però, non esiste e presto si scopre che anche la bellissima Silvia è solo frutto dell’immaginazione di Bisio, che però, anche dopo aver assodato che la sua compagna vive in realtà solo nella sua testa non riesce comunque a liberarsene.
Il film, ovviamente, è una commedia per far ridere e così può sembrare una storia assurda. In fondo, in fondo, però non lo è. La sola differenza con la vita normale è che Claudio Bisio si inventa una donna nuova di sana pianta: si sceglie il corpo, il viso, la voce, gli occhi, persino la squadra di calcio. Nella realtà, si appiccicano alle persone che già esistono delle caratteristiche che sono ben lontane da loro.
Mi spiego meglio, spesso e volentieri mi capita di parlare con ragazze che mi descrivono i loro principi azzurri pieni di pregi e virtù. Peccato che questi soggetti abbiano davvero molto poco a che fare con le stesse persone i cui comportamenti non proprio edificanti generano milioni di lacrime. Avete idea di quante volte ho sentito roba del tipo “È un uomo molto maturo” ma in realtà non sa assumersi nessuna responsabilità oppure “È tanto un bravo ragazzo!” e si scopre che ha aperto un profilo su un sito di incontri, dove magari ha già fatto il marpione con chissà quante ragazze.
La verità è che spesso noi donne abbiamo la tendenza ad attribuire al tipo che ci piace tutta una serie di pregi, che proprio non ha, fino a costruirgli sopra una persona del tutto nuova, che però, non esiste. Lo facciamo sin da piccole, quando immaginiamo di essere la Bella Addormentata nel Bosco e di venire salvate dal principe azzurro… ma noi mica lo sappiamo com’è quel principe azzurro. In Cenerentola, per esempio, dice a stento tre battute, per cui dietro al cavallo bianco e alla divisa scintillante, non abbiamo idea di cosa si nasconda. Magari il principe azzurro è un maniaco della pulizia, un mammone, o un fissato del calcio – di quelli che guardano anche la serie B islandese – oppure che ne so, uno che si scaccola, ma per noi resta l’ideale perfetto, edulcorato da tutti questi insopportabili difetti.
Crescendo, sostituiamo il principe azzurro delle favole, prima con il protagonista maschile dei cartoni animati – io ero innamorata di Abel di Georgie – poi con l’idolo della boy band del momento e alla fine iniziamo con le prime cotte adolescenziali: l’amico del fratello grande, il ragazzo carino del terzo anno, il tipo che gioca nella squadra di calcio della scuola. Certo le nostre fantasie hanno volti, nomi e cognomi, ma sono pur sempre fantasie.
Il problema è che poi andiamo a paragonare questi personaggi mitologici – metà esseri reali, metà eroi delle favole – con i ragazzi normali, che purtroppo rischieranno di perdere miseramente il confronto! State attente, perciò, a non innamorarvi anche voi, come Bisio, di una persona che non esiste, perché poi tornare alla vita normale e alle persone vere non è semplice.
Sembra molto carino 🙂
The Cutielicious
http://www.thecutielicious.com
Federica
Grazie 🙂
Devo vederlo! <3
XOXO,
Eleonora
It-Girl
è davvero molto carino 🙂
Madeleine, ma cherie, hai ragione da vendere! Anch’io dico spesso che sono innamorata di una versione migliorata del mio fidanzato! Chissà… Comunque complimenti per le idee e la grafica trés jolie
Grazie Anna per i complimenti…. diciamo che se ci limitiamo a vedere migliorati i nostri compagni va benissimo, il problema è quando non ci rendiamo conto di chi siano davvero in nostri ex 😉