Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), cos’è davvero, come si manifesta, come possiamo riconoscerla.
Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), cos’è davvero? Cosa intendiamo quando parliamo di problemi di deficit di attenzione e iperattività? Quante volte ci si trova a pensare: “Certo che questo bambino è proprio fuori controllo!” O ancora: “Perché i genitori non riescono a dargli regole?”.
Può capitare, infatti, di incontrare bambini che sembrano non riuscire a stare mai fermi, non sono in grado di concentrarsi su un’attività o a controllare il proprio comportamento, causando grande frustrazione e senso di impotenza negli adulti attorno a loro.
Iniziamo a mettere l’attenzione anche sui bambini stessi. Anche loro sembrano sofferenti a causa di queste difficoltà che possono condizionare i rapporti in famiglia e a scuola.
Ricordiamoci sempre che…
Come prima cosa è importante ricordarsi che non è colpa di nessuno, né dei genitori né dei bambini stessi. Quando, infatti, ci troviamo davanti a bambini disattenti, iperattivi e impulsivi e sembra che questi sintomi interferiscano con la vita quotidiana, molto probabilmente è il caso di rivolgersi a un professionista.
Sotto a queste difficoltà potrebbe nascondersi la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), uno dei più comuni disturbi dello sviluppo del bambino e dell’adolescente.
Iniziamo a capirne di più!
Attualmente, la ricerca stima il disturbo attorno al 4% ed è stato identificato in tutte le culture e nazioni studiate. Il disturbo sembra essere presente in misura maggiore nel genere maschile.
I primi sintomi, solitamente, si manifestano dopo i 4 anni e aumentano con l’ingresso nella scuola primaria con l’aumentare del carico di compiti cognitivi. La Sindrome da deficit di attenzione e iperattività è caratterizzata da due macro classi di sintomatologia:
- Disattenzione
- Impulsività e Iperattività
Sindrome da deficit di attenzione e iperattività: su cosa dobbiamo fare più attenzione…
Le combinazioni dei sintomi, che devono durare da almeno 6 mesi, sono diverse e possono non essere facili da individuare.
In generale la sindrome può essere classificata in tre forme diverse:
- classica, caratterizzata da iperattività, impulsività e disturbo d’attenzione;
- una meno frequente e più difficile da riconoscere in cui compare solo il deficit di attenzione (presente soprattutto nelle femmine);
- e una terza, caratterizzata da prevalente iperattività e impulsività.
Gli effetti collaterali dell’ADHAD.
I bambini con ADHD, inoltre, possono avere altre difficoltà, di apprendimento e/o relazionali. Spesso, inoltre, sviluppano una scarsa autostima e uno scarso senso di efficacia.
Queste difficoltà possono essere conseguenti al Disturbo di deficit dell’attenzione e iperattività, oppure non essere associate, ma complicare il quadro psicopatologico.
Come è possibile vedere il quadro del disturbo è tutto fuorché di semplice individuazione ed è fondamentale rivolgersi a un professionista, in primis al proprio pediatra.
Non bisogna mai sottovalutare le difficoltà che osserviamo o che gli insegnanti riportano e non aver paura a chiedere al proprio pediatra a quale struttura sul territorio rivolgersi.
Non dobbiamo mai avere paura degli specialisti e delle diagnosi!
La Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività, come tutte le sindromi del sviluppo, va diagnosticata in una struttura che abbia al suo interno medici e psicologi in grado di formulare una diagnosi e impostare un piano di intervento.
Non bisogna avere paura di rivolgersi ai professionisti. Prima si identifica il problema, prima è possibile mettere in campo tutti gli strumenti per dare possibilità ai bambini con ADHD di vivere con maggiore serenità a scuola e a casa!