Immagino che a tutte le mamme abbia molto colpito la tragica storia del piccolo Francesco. Un bambino di sette anni di Ancona è morto per una banale otite, che sarebbe potuta passare presto con degli antibiotici. I genitori, infatti, avevano preferito curare il loro piccolo con l’omeopatia e alla fine, quando l’hanno portato all’ospedale, non c’era più niente da fare.
Sembra assurdo che sia successo in Italia, sembra assurdo che sia successo nel 2017, eppure è così.
Una banalissima infezione batterica ha ucciso un bambino in uno dei paesi più sviluppati del mondo.
Prima di andare un po’ più a fondo alla questione voglio fare una precisazione. Io conosco molto bene l’omeopatia, la conosco perché già negli anni novanta a casa mia se ne faceva largo uso per curare moltissime patologie. Soprattutto la conosco perché mia madre scelse di curare mio nonno con l’omeopatia. Mio nonno aveva una recidiva di cancro alla prostata e con l’omeopatia ha vissuto benissimo quattro anni prima di lasciarci. Mio nonno aveva ottant’anni e il tumore a quell’età viaggia molto lento. Le cure tradizionali sarebbero state più invasive e alla fine è andata bene così.
Venticinque anno dopo, però, la scienza ha dimostrato che gli effetti dell’omeopatia sono gli stessi di un placebo (QUI un articolo de Il Fatto Quotidiano con alcune delucidazioni in merito). Non so se mia madre oggi avrebbe fatto le stesse scelte, ma io a distanza di tanto tempo continuo a trovare quella una scelta di buon senso, lo stesso buon senso che è mancato ai genitori di Ancona.
Noi abbiamo un’idea della medicina tradizionale che credo vada cambiata. Noi pensiamo che sia infallibile, forse lo vogliamo credere con tutte le nostre forza. Purtroppo la medicina non è la matematica o la chimica, la medicina non è una scienza esatta ed ecco che ogni tanto andiamo incontro a fallimenti, effetti collaterali, problematiche inaspettate. Questa mancanza di certezze insinua la paura che qualcosa possa andare storto ed ecco che diventiamo preda di facili chimere.
Il professor Paul Glasziou ha sfatato il mito del”omeopatia. Ci ha tolto il sogno di una medicina che ti cura senza gli effetti collaterali che i nostri farmaci si portano dietro. Eppure ancora ci si crede, ancora ci si affida a metodi scientificamente inefficaci. Perché?
Credo che l’unica risposta che posso dare sia per mancanza di buon senso. Se un adulto si vuole curare una banale influenza con il Mercurio e la Bella Donna, fa benissimo. Se un bambino ha un’infezione batterica, allora è un altro paio di maniche, perché la salute dei nostri figli la dobbiamo tutelare davvero.
Il piccolo Francesco, purtroppo, non tornerà indietro, ma possiamo fare in modo che non sia morto invano, che grazie alla sua tragica ed evitabilissima fine, si salvino le vite di altri bambini.
E voi che ne pensate?
Photo Credit: Corriere della Sera