Come capire se tuo figlio è vittima di bullismo

Bullismo: come capire se tuo figlio è una vittima? Se a scuola subisce violenza verbale, fisica o psicologica, se viene emarginato dal gruppo, se è oggetto di scherzi e prese in giro, in che modo è giusto intervenire?

I genitori sono sempre gli ultimi a sapere le cose. Per quanto si pensi di conoscere i proprio figli, per quanto si possa essere attenti e presenti nelle loro vite, questi saranno in grado di nascondere un segreto.
Il bullismo è uno degli argomenti più importanti da affrontare in ambito familiare, proprio perché spesso i figli provano imbarazzo ad ammettere la propria debolezza.

Il bullismo nel 2023

come capire se tuo figlio è vittima di bullismo

Oggi, come in ogni altro ambito della vita, il web e i social network hanno “digitalizzato” e amplificato il bullismo dando vita al fenomeno del cyberbullismo.
Sebbene sembri esserci molta consapevolezza sul tema, sia da parte dei genitori che delle istituzioni (grazie anche a serie tv come Tredici – 13 Reasons Why, che hanno dato voce alle sofferenze degli adolescenti) la strada da fare per combattere il bullismo è ancora molto lunga.

Ogni fascia di età è diversa

bullismo scuola branco

Si può essere vittime di bullismo a ogni età, anche se la fascia di età più critica è quella tra gli 11 e i 17 anni. In particolare, la pre-adolescenza è una fase delicata nella vita dei ragazzi: durante le scuole medie, infatti, i nostri figli iniziano a sperimentare i primi complessi cambiamenti individuali e relazionali.

Per questo motivo, è molto importante approcciarsi con rispetto e delicatezza al nuovo mondo dei nostri ormai ex bambini. Ricordiamo sempre loro che possono fidarsi di noi e cerchiamo di usare la delicatezza necessaria, magari coinvolgendo altri adulti di cui si fidano. È molto importante, infatti, evitare che si chiudano in loro stessi e non si sentano sicuri di confidare ciò che sta succedendo.

Armatevi di pazienza e dolcezza, niente domande dirette.
Usate tutta la vostra empatia, mettendovi nei loro panni.

Bullismo: no al fai da te

figlio bullizzato

Quando si verificano casi di bullismo il rischio è quello di reagire con rabbia e frustrazione per ciò che i nostri bambini hanno subito, o peggio di farsi prendere dal panico. Al contrario, è molto importante rivolgersi a chi può aiutarci ad affrontare la situazione con competenza.

Un professionista sa che sono molti gli aspetti da considerare. Innanzitutto bisogna tutelare la salute – fisica e psicologica – dei ragazzi e in secondo luogo bisogna capire come agire praticamente.

Su tutto il territorio italiano sono presenti associazioni che si occupano specificatamente di bullismo e cyberbullismo che possono essere contattate sia dalle famiglie che dalle scuole. I professionisti che operano in queste realtà possono offrire un supporto prezioso a genitori e ragazzi, anche attraverso percorsi di psicoterapia. È inoltre possibile, se necessario, richiedere assistenza tecnico-informatica, legale o medica e un valido canale di dialogo con le istituzioni.

Alcune associazioni, come ACBS – Associazione Contro il Bullismo Scolastico e
A.I.C.S.- Associazione Italiana Cyberbullismo e Sexting, offrono corsi e attività da svolgersi presso le strutture scolastiche, con l’obiettivo di sensibilizzare le classi e responsabilizzare i ragazzi che attuano comportamenti aggressivi e discriminatori.

I rischi sui social media

cyberbullismo

Ne abbiamo parlato spesso: le piattaforme TikTok e Meta (Facebook + Instagram), sono un grande cruccio di tutti genitori.

Purtroppo internet è un luogo che può essere utile e stimolante, ma terrificante allo stesso tempo. Fa parte della nostra quotidianità, come di quella dei nostri figli e per questo bisogna trovare le corrette strategie per gestirlo.

In particolare con preadolescenti e adolescenti, imporre divieti troppo rigidi si rivela spesso controproducente. È naturale, infatti, che a quell’età sentano il bisogno di trasgredire alle regole dei genitori, rischiando però di trovarsi in situazioni più grandi di loro.

Controllare ossessivamente i loro telefoni è una violazione della privacy e una dimostrazione di sfiducia. Piuttosto è utile affrontare spesso in famiglia il tema dei pericoli del web, dimostrandosi aperti a qualsiasi richiesta di aiuto se si sentissero in difficoltà.

Dovrete parlare con loro in modo onesto, rassicurandoli sul fatto che voi non giudicherete mai, ma sarete lì per aiutarli a risolvere eventuali problemi.

Qualche info in più:
https://www.fondazionecarolina.org/2021/
https://www.fondazionelibra.org/
https://www.fondazionesomaschi.it/notizie/sbulla-mi-il-nostro-impegno-contro-il-bullismo/
Tata Emma

Milanese Doc! La nostra Tata Emma è una psicologa esperta di bambini e non solo...

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