I bambini a Carnevale… bellissimi ma!
Carnevale è una delle feste più amate ed è in quest’occasione che le città si colorano di gioia, allegria e troppi coriandoli.
Le tradizioni carnevalesche sono tantissime e pur variando di città in città, un comune denominatore le unisce: i bambini.
I veri protagonisti dell’evento, che non si lasciano sfuggire l’occasione per stupire con bizzarri travestimenti e sorprendere con imprevedibili scherzi… perché, si sa, a Carnevale ogni scherzo vale!
È proprio durante questo periodo dell’anno che camminare per le strade richiede molta prudenza. Non è da escludere che possa capitarti d’essere investito da una violenta valanga di ritagli di carta colorata o da una stella filante, con ogni probabilità precisamente diretta dentro il tuo occhio.
Quanto dura Carnevale?
Ad alimentare l’allarmismo generato da questi inconvenienti, è anche l’impossibilità di arginare il tutto ad un limitato arco temporale per chiudersi in casa finché lo stesso non sia ormai terminato.
Carnevale si espande per un tempo che non ha una sua dimensione, non ha un inizio né una fine: è sregolatezza e anarchia. A dimostrarlo sono proprio i bambini, che esibiscono le loro più grandi interpretazioni dall’ultima settimana di Gennaio, fino all’alba della primavera. Qualche campione supera i record e si propone durante il solstizio d’estate.
Anche in fatto di maschere, oltretutto, non esiste un regolamento universale e a sfilare sul carnival red carpet può essere chiunque: un personaggio della tradizione, della storia, della fantasia, della letteratura, di un film o un telefilm, il mostro sotto il letto, lo scheletro nell’armadio, il sogno nel cassetto, le tre civette sul comò e ambarabà ciccì coccò.
Il riciclo non manca mai!!!!
A non mancare mai: streghe e fantasmi provenienti dal pianeta Halloween; gli scatoloni con due buchi per gli occhi e su scritto MILK; la maschera di Zorro con la tuta di Spiderman.
Da cornice al lieto evento, poi, sono le cosiddette FESTE-DI-CARNEVALE. Più che altro un’occasione sociale per orchestrare mega raduni di infanti esagitati, che si sfidano a colpi di pizzo, merletti e poliestere 100%, si tirano addosso ghirlande, festoni, scarpe e scarponi, poi piangono e s’accusano a vicenda d’essere prepotenti.
LEZIONE:
Profilo basso, concentrazione, riflessi pronti e se vi capita di incrociare un bel bambino, che potrebbe essere un Picasso, l’Orso di Masha, o un esperimento di esternazione creativa finito male, ricordate che dietro di lui c’è un genitore che l’ha accuratamente confezionato.
Quindi mai, mai, mai e poi MAI:
BEL BAMBINO DA COSA SEI VESTITO?
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