Gli effetti del Covid: la sindrome della capanna

Sindrome della Capanna e ritorno alle vecchie abitudini: e se avessimo paura di tornare alla vita “normale”?

La sindrome della Capanna: cos’è? Dal 4 maggio siamo, progressivamente, tornati alla nostra quotidianità. In punta di piedi, certo, ma dopo più di due mesi di lockdown abbiamo di nuovo assaporato il piacere di uscire per una passeggiata, una cena nel nostro ristorante preferito e, dal 3 giugno, anche qualche gita fuori porta.

Nonostante ci sia sembrato che tutti contassero i giorni sul calendario, molte persone si sono trovate (e si trovano ancora) in difficoltà. Su molti quotidiani, infatti, si è parlato di Sindrome della Capanna.

Cos’è la Sindrome della Capanna? Vediamolo insieme!

Sindrome della Capanna

Facciamo subito una puntualizzazione necessaria: la Sindrome della Capanna non è riconosciuta dalla comunità scientifica e non ci sono ancora abbastanza prove per dimostrarne l’effettiva esistenza. Sono, però, molti i casi riportati in letteratura scientifica di persone che dopo lunghi periodi di isolamento, come ad esempio lunghi ricoveri ospedalieri, hanno mostrato una certa fatica a ritornare alla vita reale.

Come abbiamo spesso ripetuto il COVID-19 è stata un’esperienza eccezionale, che ha sconvolto le nostre vite e ribaltato le nostre abitudini. Per due mesi non siamo usciti di casa – se non per lo stretto necessario – e ci siamo trovati a vivere una quotidianità tutta nuova. Esperienze di convivenza forzata, figli a casa da scuola, smart-working, ansia e stress per la situazione generale. Tutto quello che è successo è normale che ci abbia segnato.

Sindrome della capanna: come affrontarla

 

Sindrome della Capanna

In queste situazioni è sempre importante ricordare che non siamo tutti uguali. Il nostro modo di reagire a una situazione dipende da tanti fattori, dall’età anagrafica all’effetto diretto che un cambiamento della nostra quotidianità può avere sulla nostro equilibrio e sulle nostre abitudini. A questo si aggiunge che la quarantena può avere esacerbato delle situazioni di tensione in famiglia e fatto emergere paure che pensavamo di saper controllare.

Chi ha vissuto un lutto doloroso, una malattia o si trova con persone anziane intorno può avere difficoltà a tornare serenamente alla vita normale. Allo stesso tempo, per far fronte alla situazione di emergenza, abbiamo creato una nuova routine casalinga che, in alcuni casi, è stata un’esperienza rassicurante. Tornare alla normalità può voler dire anche abbandonare un luogo sicuro per ri-buttarsi nel mondo e magari tornare a vecchie situazioni spiacevoli come un posto di lavoro che non ci soddisfa o, per i più giovani, ritornare lontano da casa per studiare o lavorare con la paura di non potersi spostare di nuovo.

Quarantena e amore: come sono cambiate le relazioni

Sindrome della Capanna

Anche le relazioni possono esserci sembrate più rassicuranti dietro a uno schermo e ributtarsi nella mischia può far riaffiorare quell’ansia che pensavamo di aver imparato a tenere a bada con tanta fatica. Le relazioni, infatti, sono entusiasmanti, ma anche difficili e dopo un periodo di isolamento così lungo può capitare che prevalga la preoccupazione di “non sapere più come fare”.

Come gestire questi sentimenti? Prima di tutto abbiate pazienza con voi stessi e con gli altri. In questo momento è fondamentale ascoltare con rispetto l’altro e non forzare nessuno (nemmeno se stessi) a fare qualcosa che non ci si sente di fare. Se però avete la sensazione che voi o qualcuno intorno a voi sia in una condizione di ansia e/o tristezza eccessiva chiedete aiuto. Può essere una cosa passeggera, ma non sottovalutate mai le vostre sensazioni.

Photo Credit: freepik.com

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