Mi sento una cattiva madre

“Quando mi guardo intorno sono circondata da madri modello di figli perfetti. Io, invece, mi sento una cattiva madre.” Se anche tu provi questi sentimenti, vai avanti fino alla fine dell’articolo.

Quando diventi madre nessuno ti dà il libretto di istruzioni. Sai solo che dopo dieci – sono a tutti gli effetti dieci, non nove – lunghi mesi di gestazione arriverà un piccolo umano di cui non sai assolutamente nulla. Dovrai imparare, fare esperienza, ma soprattutto dovrai SBAGLIARE. Questo è essere una madre, non una cattiva madre.

Ormai da anni esistono blog, libri, corsi e profili social dedicati alla maternità e a tutto quello che gira intorno a mamme e bambini, dall’educazione allo svezzamento passando per il sonno e per l’allattamento. Non importa che di co-sleeping non abbia mai sentito parlare o che non abbia idea di cosa sia una torre montessoriana, perché alla fine lo verrai a sapere anche contro la tua volontà.
Tutto questo gran parlare di maternità è indubbiamente una risorsa: certi tabù sono fortunatamente caduti.

Dall’altra parte, però, il bombardamento di informazioni e consigli può rivelarsi un boomerang sia per le neo-mamme che per quelle già esperte.

Essere madre non è una performance

madre inadeguata incapace Madeleine H
Uno dei rischi più concreti è quello di ridurre la genitorialità a una performance, ignorando il contesto in cui si vive e i limiti che ciascuna vita ha.
I social comunicano assolutismi sui temi più delicati della crescita di un figlio, dalla corretta alimentazione all’uso del tablet. Non sono i social, ma le linee guida pediatriche e le indicazioni del proprio professionista di fiducia a determinare le decisioni che prenderemo nel corso della loro crescita.

Se avete dubbi educativi, meglio parlare con un professionista in carne ed ossa che prendere per oro colato tutto quello che viene detto da una mamma come voi in un reel.

Abbiate senso critico più che senso di colpa

madre inadeguata Madeleine H
I sensi di colpa non servono a nulla. Anzi, rischiano di trasformarsi in scuse per non riconoscere la propria responsabilità. Frasi come “il mio bambino non può dormire nel suo letto perché ha bisogno di me” o “è molto agitato, non ci posso fare niente” rinforzano la convinzione che nulla si possa fare per cambiare le cose.

È invece molto più utile riconoscere il problema, identificarlo e agire. Le difficoltà sono sempre multifattoriali: sono tanti gli elementi in gioco ed è necessario un approccio complesso per risolvere le situazioni. Forse parte della responsabilità è nostra, ma si tratta di responsabilità, non di colpa.

Non esistono madri brave o madri perfette, ma neppure cattive madri o madri inadeguate.
Se sei arrivata a leggere fino a qui, è evidente il tuo impegno per migliorarti, per crescere i tuoi figli e crescere anche come madre.
Forza! Respira, prova ancora e vedrai che il potere di cambiare le cose è già nelle tue mani.

Tata Emma

Milanese Doc! La nostra Tata Emma è una psicologa esperta di bambini e non solo...

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