Cosa si fa il giorno di Natale in Italia

Il Natale è sempre più vicino e i preparativi per le feste sono tanti. Ma nello specifico come si trascorre il giorno di Natale?

Il Natale è una delle feste più sentite, ricca di tradizioni e cultura. Da Nord a Sud le usanze cambiano, ma per tutti rappresenta la riunione e il calore familiare. Come si festeggia il giorno di Natale in Italia?

L’atmosfera natalizia è calorosa e rasserenante (esclusi i giorni precedenti la Vigilia di Natale, che sanno di cataclisma). È un periodo magico che vorremmo non finisse mai… per questo motivo può durare anche più di un mese, a volte due, tre o quattro: dipende da quando si presenterà l’intenzione di smontare l’albero. Di solito mai.

Cosa si fa il giorno di Natale in Italia: tradizioni e usanze

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A proposito di Albero di Natale, questa tradizione ha origini del Nord Europa, ma in Italia di certo non ci tiriamo indietro. Ognuno ha una sua teoria a riguardo, stabilendo la data consona per il suo allestimento in base alle inclinazioni della propria cultura.

Nella tradizione milanese l’albero si prepara nel giorno di Sant’Ambrogio, il 7 Dicembre; nella tradizione barese a San Nicola, il 6; in quella napoletana durante la festività cattolica dell’Immacolata Concezione, l’8 Dicembre.

In linea generale, l’albero può essere addobbato in una finestra che si estende dal 1 Settembre al 31 Luglio: ad Agosto va in ferie.

Cenone della Vigilia o Pranzo di Natale?

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Allestito il fulcro luminoso dello spirito natalizio, è tutto in discesa. Non resta che organizzare le grandi abbuffate! A questo proposito, l’Italia si divide tra chi festeggia con un grande Cenone della Vigilia (più sentita al Sud) e chi invece predilige il Pranzo di Natale (il Nord). C’è pure una terza possibilità: chi festeggia la Vigilia, Natale, Santo Stefano, il giorno dopo Santo Stefano, il giorno dopo ancora, quello dopo, il pre-Capodanno, Capodanno, il primo dell’anno e a questo punto tiriamo pure fino alla Befana.

N.B. Il Cenone della Vigilia è tassativamente a base di pesce perché, in base alla religione cattolica, è considerato un giorno di magro. Anche se la dissonanza simbolica tra il Natale e l’idea di magrezza raggiunge il suo culmine nel bicchiere di Diger Selz del dopo cena.

Cosa si mangia?

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I piatti tipici del Natale in Italia sono tantissimi e variano da regione a regione. La polenta con il baccalà nel Veneto, l’anguilla al cartoccio in Lombardia, gli agnolotti e il bollito condito con salse in Piemonte, i tortellini in brodo in Emilia Romagna, il cappone ripieno in Toscana, gli spaghetti con le vongole in Campania, la pasta con le sarde in Sicilia… e tanto, tanto, tanto altro ancora.

Il tipico menu natalizio è, più o meno, così: nonna come antipasto, mamma come primo, papà come secondo, gli zii come contorno, i cugini sono il dolce e se avanza spazio c’è sempre il cane.

Una costante di tutte le tavole italiane sono la frutta secca e i dolci come il panettone, il torrone e il pandoro. Un’altra costante è la secolare diatriba pandoro/panettone, uno sciocco duello a colpi di zuccheri che non ha ragione d’esistere: dopo aver mangiato la nonna, possiamo tranquillamente mangiare sia il pandoro sia il panettone.

Il giorno di Natale in Italia? Si trascorre in famiglia ma…

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Il Natale non può ridursi a una festa in cui si addobbano le case e le città, si scambiano i regali e ci si dedica all’arte culinaria. È qualcosa di molto più profondo, in grado di toccare le corde più intime del nostro animo, come la zia che fa domande inopportune sulla tua vita sentimentale.

Il Natale è tradizione, e la tradizione è in famiglia. L’amore, il calore, la condivisione di ricordi, le battute dello zio che rinnova ogni anno ma non fanno mai ridere, i regali riciclati dai Natali passati presenti e futuri… sono solo alcuni dei motivi per cui è bello stare in famiglia in questi giorni di festa.

L’occasione perfetta per ricordarci che le cose che contano non si comprano… si vincono a Tombola!

Photo Credit: freepik.com

Gingery

Francesca ma per quelli che fanno sul serio Fran, classe '92, è di Napoli ed è laureata in Scienze della Comunicazione. Fran fa dell'ironia la sua arma segreta... una sorta di Chick Lit vivente!

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