5 motivi per vedere “C’è ancora domani”

Se non l’avete ancora fatto vi diamo 5 motivi per vedere “C’è ancora domani” l’opera prima da regista di Paola Cortellesi. Un racconto delle donne assolutamente imperdibile!

Per il nostro consueto approfondimento Women Power, oggi vi raccontiamo 5 motivi per vedere C’è ancora domani, il debutto da regista di Paola Cortellesi.

Il talento di Paola Cortellesi penso che lo conosciamo tutte. Attrice straordinaria, cantante dotata di una voce bellissima, imitatrice e molto altro. Quello che nessuno conosceva ancora era il suo talento di sceneggiatrice e soprattutto regista.

E forse questo è il primo dei nostri cinque motivi per vedere C’è ancora domani.

Il secondo è parliamo di un film che racconta delle donne che sono state a modo loro delle vere e proprie eroine. Siamo nella Roma del 1946, la seconda guerra mondiale è finita e pian piano si sta riprendendo la vita normale anche se la città è ancora piena di soldati americani.

In questo contesto conosciamo la famiglia di Delia (interpretata da Paola Cortellesi) composta da suo marito Ivano (Valerio Mastandrea), dai suoi tre figli tra cui l’adolescente Marcella e dal suocero.

Una famiglia come tante che è il teatro di costanti vessazioni e umiliazioni che Delia subisce in quanto moglie e soprattutto donna. Vessazioni e umiliazioni che sembrano far parte della sua vita e a cui è in qualche modo abituata.

Un cast di attori eccezionali

Il terzo dei nostri 5 motivi per andare a vedere C’è Ancora domani è senza dubbio il cast che ci ha regalato delle interpretazioni davvero notevoli. Bravissima è Paola Cortellesi nei panni di Delia una donna solo apparentemente rassegnata a una vita in cui deve solo subire in silenzio.

A lei, inoltre, va il merito di aver scelto con cura ogni singolo interprete. Diciamocelo in C’è ancora domani gli attori sono tutti bravissimi. Ci sono due interpretazioni, però, che ci hanno particolarmente colpito.

La prima è senza ombra di dubbio quella di Valerio Mastandrea. E lo è perché il suo ruolo è probabilmente il più complesso di tutto il film. Ivano è un uomo amareggiato e segnato dall’aver combattuto in entrambe le guerre. Un uomo che sfoga tutte le sue frustrazioni sulla moglie che picchia e umilia continuamente.

Un personaggio negativo e senza nessuna possibilità di empatizzare. Recitare nei panni di Ivano per Valerio Mastandrea è stato molto complesso, tanto dal non sentirsi affatto pronto a portarlo sul grande schermo. Anche perché è per un attore davvero difficile vestire i panni di qualcuno con cui è impossibile empatizzare.

Al contrario di Marisa. La fedele amica di Delia, interpretata da una bravissima Emanuela Fanelli. Ironica, leggera e divertente. Perché la vita di Delia nonostante tutto ha anche dei momenti di complicità e di spensieratezza.

Il racconto delle donne di quell’epoca…

c'è ancora domani

Il quarto dei nostri 5 motivi per andare a vedere C’è Ancora domani è sicuramente per il racconto delle donne di quell’epoca. Il 1946 non è un anno qualsiasi nella nostra storia. La guerra è finita ed è tempo di ricostruire l’Italia. È l’anno del Referendum Monarchia o Repubblica e anche l’anno dell’elezione dell’Assemblea Costituente.

Un’Italia nuova in cui le donne sono chiamate a votare per la prima volta nella storia.

Ma chi sono le donne italiane del 1946. Se chiudo gli occhi mi viene inevitabilmente in mente mia nonna. Ripenso ai suoi racconti su quelle prime storiche elezioni. E di come lei fosse inconsapevole di quanto significato abbiano avuto nella storia del nostro paese e non solo.

Delia, però, non è inconsapevole e la sua rassegnazione è solo superficiale. Lei si rende conto che può e deve fare qualcosa non tanto per lei ma… va bene non voglio spoilerare!

Comunque il quadro che emerge dal racconto di Paola Cortellesi è quello di una generazione di donne che ha saputo soffrire ma mantenere viva la speranza e la leggerezza!

5 motivi per vedere C’è ancora domani – per non dare niente per scontato

5 motivi per vedere C'è ancora domani

Il motivo più importante, secondo me, per cui andare a vedere questo film è proprio per non dimenticare quanta strada abbiamo fatto noi donne dal 1946 a oggi. Non solo, questo film dovrebbe essere il monito per ricordarci che determinati diritti non dovrebbero mai essere dati per scontati.

Per le donne della generazione di Delia e Marisa era normale avere a che fare con uomini che le trattavano come se non valessero niente.

E ancora oggi ci sono tantissime donne che sopravvivono in relazioni disfunzionali, accanto a uomini violenti e tossici.

Non diamo mai per scontati i nostri diritti, non diamo mai per scontati i nostri privilegi!

Ps. se i nostri 5 motivi per vedere “C’è ancora domani” non vi sono bastati ve ne aggiungiamo un bonus: La canzone di Lucio Dalla La sera dei Miracoli che potete ascoltare cliccando QUI.

Madeleine

Madeleine H., nata a Roma nel 1982, vive con il marito e i due figli Penelope e Ciro a Napoli. È autrice di diversi manuali di consigli d'amore tra cui i popolarissimi Il Metodo e Sos Ex e di diversi romanzi Chick Lit.

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