La storia del Vibratore

L’ argomento del giorno? I Sex Toys. Oggi parliamo dei quei magnifici oggettini vibranti anche più comunemente chiamati vibratori, anzi parliamo proprio della storia del vibratore!

Finalmente è di nuovo sabato, ormai lo sapete il sabato di Madeleine H è tutt’altro che pudico, argomento del giorno: la storia del vibratore!

Qualche giorno fa, non a caso ho lanciato sul mio profilo Instagram dei sondaggi per capire cosa i miei follower, sia maschi che femmine, ne pensassero a riguardo. Dire che è stato d’ispirazione è dire poco. Non vi nascondo che scoprire che una gran parte di loro non ne ha mai utilizzato uno mi ha letteralmente lasciata senza parole. Ma andiamo per gradi.

Vi siete mai chiesti chi fosse l’inventore dei famosi giocattoli per adulti?

La storia del vibratore: Scopriamo chi ha inventato i vibratori!

Hysteria
Risalire al reale ideatore di sua maestà il vibratore non è semplice. Certo è, che di piacere sessuale si sia sempre parlato, fin dagli antichi greci. Non molti sanno, però, che la stimolazione delle parti intime, all’epoca definita “massaggio pelvico”, era tutt’altro. Stimolare il clitoride era una rudimentale tecnica curativa per diversi disturbi femminili tutti racchiusi sotto il nome d'”Hysteria”.

È già… quello che oggi viene considerato un semplice aggettivo, con cui definire una donna particolarmente nervosa, un tempo era una vera e propria diagnosi psichiatrica ben precisa.

Con l’hysteria si tentava di dare un nome a svariati disturbi che interessavano le donne dell’epoca. Che si trattasse di una barbara conclusione lo si deduce dalle cure che venivano prescritte alle pazienti. Ne volete sentire qualcuna?:

  • L’oppio
  • L’incremento dei rapporti con il coniuge
  • Sposarsi

Ecco, questi erano solo alcuni dei rimedi secondo i dottori dell’epoca. Vi sarà capitato di sentirvi dire: Ti vedo un po nervosa ma fai abbastanza sesso? Ecco… il principio delle diagnosi ottocentesche era più o meno lo stesso!

Dal massaggio pelvico al vibratore!

La-storia-del-vibratore
Il massaggio pelvico non era altro che una stimolazione “manuale” svolta da medici “specializzati”. L’obbiettivo era quello di far raggiungere il “parossismo isterico”. Non vi fate ingannare dal nome, questa è solo la definizione vittoriana dell’orgasmo, ergo il mezzo più efficace ad alleviare i sintomi di questa patologia.

Questi trattamenti però necessitavano una discreta regolarità. Con l’aumentare delle pazienti -chiamale stupide- nacque la necessità di rendere la pratica dei massaggi “meccanizzata”.

Mortimer Granville

Joseph_Mortimer_Granville
È al buon vecchio Mortimer Granville che dobbiamo tutto! Scherzi a parte non si ha la certezza storica che sia stato lui il primo ad aver ideato il primo modello – seppur rudimentale – di vibratore. Sicuramente, però, è stato il primo a renderlo più pratico, per quanto potesse esserlo un oggetto appartenente alla fine del XIX secolo.

Ecco il primo modello di vibratore meccanico:

la-storia-del-vibratore
A tal proposito vi consiglio di vedere, nel caso un cui non l’aveste già fatto, il film che racconta per filo e per segno questa magnifica scoperta: Hysteria.

Un grazie speciale va a Mortimer dalla categoria di consumatori, me compresa, e dai moltissimi dottori dell’epoca salvi da tendiniti. Un vantaggio non da poco!

Ma com’è diventato un oggetto “casalingo”?

vibratore
Dopo il successo del primo vibratore a vapore, furono svariati i modelli che seguirono. Non dimentichiamoci però che questi apparecchi erano pensati solo ed esclusivamente per uso professionale e non privato.

Con il passare del tempo, appena agli inizi del 900 fu un azienda statunitense a mettere in commercio un modello rivolto ai privati. Questi apparecchi venivano inizialmente venduti come massaggiatori muscolari utilizzati sia da uomini che da donne.

In breve tempo il reale utilizzo di questi apparecchi fu svelato a causa del crescente impiego all’interno della pornografia. Questo fu un momento di svolta per la storia del vibratore. Da allora in poi divenne impossibile continuare a dissociarlo dagli scopi sessuali.

La moralità dell’epoca, però, non avrebbe mai potuto permettere una tale disdicevole commercializzazione di oggetti erotici. Solo molto più tardi, negli anni ’60 nacque il vibratore che tutti oggi conosciamo. Qualche anno dopo -in piena rivoluzione sessuale – arrivò anche il brevetto del della versione senza fili.

Oggi giorno, fortunatamente, si pensa al vibratore come una cosa “normale”. Almeno questo era quello che credevo fino a qualche giorno fa. Avendo 26 anni ero convinta che per la mia generazione fosse ormai un tabù sdoganato e invece no. Quelle che seguono sono alcune delle domande che ho posto ai miei amici di “instangraammm”.

Instagram
Incredibile vero?

Alcune delle risposte, infatti, mi hanno fatto riflettere. È stato bello vedere che diversi tra ragazze e ragazzi si siano messi a disposizione per affrontare questa tematica, per alcuni ancora molto intima. Mi sono, però, resa conto di una cosa. Una buona parte di chi preferisce non parlarne principalmente non lo fa per due motivi:

  • contesto familiare e amici
  • senso di colpa

A rendere tabù i sex toys – o più in generale il sesso – è, infatti proprio il contesto in cui si nasce e cresce. Nella maggior parte dei casi il solo pensare di voler esplorare qualcosa di nuovo riguardo la sessualità porta a sensi di colpa e imbarazzo.

D’altra parte con questi sondaggi ho avuto modo di scoprire dei veri e propri esperti in materia. Persone che con i loro racconti mi hanno aperto le porte su confini della sessualità di cui ignoravo l’esistenza. Confini che probabilmente non varcherò mai ma che hanno rafforzato la mia convinzione…

La libertà sessuale è – e resta – fondamentale. Dovremmo tutti parlare di ciò che avviene sotto le lenzuola di più, mettendo da parte pudore e vergogna. Per questo motivo, vi prometto che riprenderemo l’argomento più avanti…

Per oggi concludo con il dire: BASTA CON LA MISTIFICAZIONE DEI VIBRATORI SONO “CAZZO VIBRATORI”!

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