Ansia di coppia e… ansia dei parenti!

Arriva un momento, nella storia di ogni relazione, che segna il passaggio verso un rapporto serio e consolidato: è questo il momento dell’ansia.

Vi parliamo dell’ansia di coppia per eccellenza, preparatevi! Questo traguardo, attenzione, non riguarda la confessione dell’amore reciproco, né la proposta di matrimonio né tantomeno il mutuo cointestato. Riguarda, piuttosto, quel fatidico momento che iniziamo a temere, all’incirca, dal secondo appuntamento: la conoscenza dei suoi parenti.

Ansia di coppia: da dove deriva?

È bene fare una premessa e chiarire subito quanto sia sbagliato credere che l’ansia, all’interno di una coppia, derivi soltanto dalle solite dinamiche di gelosia, tradimenti, dubbi, insicurezze, un like di troppo su Instagram.

L’ansia di coppia, infatti, assume moltissime forme. Queste sono per lo più mutevoli ma persistenti, banali ma invalidanti, risolvibili (a volte) ma terribilmente irritanti.

Ritroviamo ansia pure nelle piccole cose della quotidianità: l’ansia di mostrarsi senza trucco, che ti spinge ad abbandonare il letto quando i raggi del sole ancora dormono, per agire tempestivamente col contouring che ti assottiglia il naso; l’ansia di scoprire che le femmine, esseri ultraterreni privi di peli e di bisogni fisiologici, al mattino fanno cacca; l’ansia di dimenticarsi di aver detto di amare la lettura filosofica e farsi poi scoprire con la rivista di pettegolezzi sotto al naso; l’ansia che lui russi forte come il megafono dell’arrotino che affila i coltelli e aggiusta le cucine.

L’ansia di coppia e quella dei parenti… le peggior1!

E poi, eccola, l’ansia peggiore: quel macigno sul cuore che ha la forma di una suocera imbestialita perché gli hai rubato il fringuello dal nido.

Prima o poi arriva, il giorno delle presentazioni ufficiali ai parenti del tuo partner. E lo fa come un tornado che spazza via pure quella misera sicurezza acquisita in prima elementare di saper sillabare il tuo nome. È per questo, che quando è il momento, riesci a dire soltanto: io… B A N A N A.

Un incontro che può cambiare le sorti del tuo rapporto, influenzarne il destino, frantumarne gli equilibri o addirittura causarne la rottura, perché se non piaci a mamma e papà, non piaci manco a me.

Come se mamma e papà fossero l’unico pericolo: restano da conquistare i nonni, a cui per fortuna interessa soltanto che il nipote mangi, la sorella, il fratello, i cugini, i cuginetti, i cugini che non sono cugini, ma non sai a che grado di parentela appartengono e quindi diventano cugini per comodità. Poi gli zii, quelli che ti chiedono del/la fidanzatino/a da tutta la vita e, ora che ce l’hai, fanno gli sprucidi, i nipoti, i pronipoti che ancora non sanno parlare, tutti quelli di secondo, terzo, quarto grado. Parenti alla lontana, discendenze di otto generazioni fa, quello che vive in America che c’ha il tuo stesso cognome, ma non fa parte della famiglia e infine (forse) Alessandro Borghese che potrebbe confermare o ribaltare il risultato.

Sembrerebbe impossibile guadagnarsi la simpatia di tutti loro… e, infatti, lo è.

L’ansia dei parenti esiste?

L’ansia è legittima o frutto dell’ennesima paranoia? Si tratta d’immaginazione o realtà? È giusto essere ansiosi?

Tutte domande alle quali possiamo rispondere consultando con un antico manoscritto in cui sono svelati i misteri dell’universo: Google.

Photo Credit: freepik.com

Gingery

Francesca ma per quelli che fanno sul serio Fran, classe '92, è di Napoli ed è laureata in Scienze della Comunicazione. Fran fa dell'ironia la sua arma segreta... una sorta di Chick Lit vivente!

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