Non si muore per amore

Morire d’amore si può? Si tratta di un’espressione di cui spesso si abusa, ma quando c’è da preoccuparsi?

Non si muore per amore, mettiamolo subito in chiaro.

Nel 1964 Giorgio Gaber cantava “D’amore non si muore, sarà anche vero, ma quando ci sei dentro, non sai che fare!”. E come possiamo dargli torto?

Che si tratti di una relazione di lunga durata o di un amore appena sbocciato, una rottura può essere molto dolorosa. Spesso, infatti, si pensa che le emozioni negative che si provano alla fine di un amore riguardino strettamente quella relazione, ma non è così.

In ogni relazione tendiamo a portare molto di noi stessi e del nostro passato, compresi le nostre esperienze, il bagaglio emotivo e i traumi.

Non tutti riescono a vivere una rottura con leggerezza, abbracciando la filosofia del tempo che cura ogni cosa. Interrompere una relazione, infatti, può portare a galla ricordi traumatici e insicurezze.

Non si muore per amore, ma non sottovalutiamo la sofferenza!

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Che si tratti della nostra vita o di quella di una persona a noi vicina, è importante non sminuire i vissuti di dolore. Siamo culturalmente abituati a pensare che ci sono problemi più gravi e tendiamo ad attaccare un’etichetta morale a chi non riesce a uscire dalla fine di una storia.

Il che non solo è inutile, ma dannoso. Non viviamo, infatti, esperienze a blocchi monolitici nel tempo e nello spazio, ma la nostra vita è un continuo intreccio di passato, presente e futuro. È, quindi, importante cercare di vedere le cose nell’insieme quando soffriamo, senza sentirci in colpa per il nostro dolore.

Non c’è niente di sbagliato, anche nella disperazione.

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Spesso siamo condizionati dalle regole sociali, al fatto che abbiamo imparato che la sofferenza sia qualcosa di molto privato. E invece è il caso di manifestare solidarietà e aiutare sempre una persona che sta soffrendo. Anche se ci troviamo in difficoltà davanti a una sofferenza intensa, non significa che quello che la persona sta provando sia da stigmatizzare.

Se una nostra amica piange tutto il giorno per settimane e ci accorgiamo che i suoi comportamenti nascondono disagio, non dobbiamo lasciarla da sola. È molto importante ESSERCI, parlarle e cercare soluzioni concrete di supporto che vanno da un banale giro insieme per negozi al prezioso consiglio di rivolgersi a uno/a psicoterapeuta.

Non si può morire per amore, ma facciamo attenzione a chi manifesta reali volontà di suicidio.

Se qualcuno che conosci minaccia di fare male a se stesso, è necessario chiedere immediatamente aiuto.

Amiche-tristi

La sofferenza non è una colpa e non c’è niente di cui vergognarsi nel provarla. Rivolgersi a un professionista non significa essere deboli.
La salute mentale è qualcosa che riguarda tutti.

IL SUICIDIO E I PENSIERI SUICIDI NON SONO UNA COSA DA SOTTOVALUTARE, MA NEMMENO DI CUI VERGOGNARSI. SE CI STAI PENSANDO, È IMPORTANTE TROVARE QUALCUNO CON CUI PARLARNE.

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Photo Credit: freepik.com

Tata Emma

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