Avevamo lasciato la nostra Elisa alle prese con la sessione di esami successiva alle vacanze estive e al primo incontro con Riccardo dopo un paio di mesi di silenzio. Si erano visti due volte nel giro di pochi giorni e lei in entrambe le occasioni era stata perfetta. Un semplice cenno di saluto durante l’esame scritto e un no scusami ora ho da fare prima di sostenere la prova orale.
Io sapevo che Riccardo si sarebbe fatto vivo, dai racconti di Elisa avevo capito che ogni volta che lei si allontanava lui ripartiva alla carica. Così quando lei mi contattò per raccontarmi che lui le aveva scritto non mi sono stupita più di tanto. Si era limitato a chiederle quali corsi avrebbe seguito e lei – ovviamente – gli aveva dato tutta la lista completa. Io avrei preferito che non rispondesse proprio, in fondo quante volte era stato lui a non degnarsi di replicare ai suoi svariati messaggi?
Manco a dirlo dopo quel contatto lui non le aveva più scritto, nonostante lei gli avesse fatto una domanda precisa. Aveva lanciato l’amo e una volta che la triglia – sì, Elisa la triglia in questo caso sei proprio tu – aveva abboccato lui, come al solito, aveva perso di interesse… tipico! Ora bisognava ricominciare da capo, ma fino a quando Riccardo ci sarebbe cascato e quanto Elisa poteva tirare ancora la corda.
Lui sparì di nuovo fino agli inizi delle lezioni. Lei si sedette in fondo, accanto a una sua amica e lui si mise abbastanza vicino visto che frequentavano le stesse persone. Per una paio di giorni Elisa si attenne scrupolosamente alle mie regole: i giusti sorrisi, poche chiacchiere e nessuna recriminazione. Manco a dirlo messaggi e contatti al di fuori delle lezioni e dei gruppi di studio erano completamente banditi.
Riccardo, che era più prevedibile di un cane perfettamente addestrato, fece passare meno di un mese prima di fare la sua mossa. Una sera, quando avevano lasciato la biblioteca dopo un pomeriggio di studio intenso, lui l’accompagnò alla fermata dell’autobus. Lì mentre aspettavano il bus lui le chiese se voleva prendersi una pizza. E là l’altro errore.
Lei con gli occhi a cuoricino accettò. Quando la mattina dopo mi raccontò della cena improvvisato un brivido mi corse lungo la schiena. Era troppo presto e sapevo che Elisa non era pronta per passare tutto quel tempo da sola con Riccardo. Il fatto che lei aveva accettato entusiasta era la conferma che non aveva ancora capito troppo bene come funziona il Metodo.
Alla fine mi confessò che si erano baciati, che lei gli aveva proposto di passare la notte, ma che lui aveva gentilmente declinato l’invito. Tutto ciò accadeva di giovedì sera e fino al martedì successivo non sarebbero rientrati all’università.
Come avevo previsto lui non si fece vivo tutto il settimana e sapevo che la mia strada dopo quello scivolone sarebbe stata in salita, di quelle parecchio ripide!
NB. Foto prese da internet