Come le relazioni passate influenzano le nuove!

Tutti noi abbiamo un passato, che pesa sul nostro pesante. Solo che è importante capire come le relazioni passate influenzano le nuove.

Quello che abbiamo vissuto in qualche modo ci condiziona ancora: ecco perché parliamo di come le relazioni passate influenzano le nuove! Perché scegliamo sempre lo stesso tipo di partner? Perché non riusciamo ad innamorarci davvero?

In questo articolo, infatti, vorrei indagare sulla radice della relazione di coppia. Per fare ciò è essenziale partire da un presupposto: “il destino sentimentale” di ciascuno di noi affonda le radici nell’infanzia.

Non a caso è proprio dall’analisi dello sviluppo psicosessuale dell’individuo che emergono i bisogni primari. Se la relazione genitore-bambino non ha adeguatamente soddisfatto tali bisogni compariranno ostacoli al raggiungimento di una sessualità matura e la scelta del partner ne verrà condizionata.

Quindi la coppia è molto più che la somma delle due parti. L’incontro con l’altro è frutto del passato, del presente e delle aspettative future di entrambi i partner.

È evidente perciò quanto l’aver avuto quella che si definisce una “base di amore sicura” sia una dote affettiva. Attraverso ciò si pongono le basi per una buona autostima. Senza questo nutrimento affettivo ossia senza questa “fiducia di base”, sarà difficile “amarsi”, “amare” e “lasciarsi amare”.

Si genera così una “ferita emotiva del non amore” e della sofferenza.

Stili di attaccamento e modelli relazionali

Coppia
Diversi studi confermano come stili di attaccamento diversi nell’età infantile possano essere implicati con il benessere o l’insoddisfazione nella vita di coppia e nelle dinamiche della relazione.

Cosa sono gli stili di attaccamento? Quali sono?

John Bowlby, formulò e descrisse, tramite ricerche condotte sperimentalmente la teoria dell’attaccamento. Attraverso essa descrive il legame affettivo ed emotivo tra madre e bambino. All’interno di questa cornice teorica possiamo comprendere meglio alcune dinamiche di coppia. Quello che voglio dire è che la modalità con cui ci leghiamo agli altri, riflette il modello strutturatosi nell’infanzia.

Infatti su questa relazione precoce si basano le rappresentazioni mentali di se stessi, dell’altro e di se stessi in relazione con l’altro. Secondo Bowlby:

l’attaccamento è un qualcosa che, non essendo influenzabile da situazioni momentanee, perdura nel tempo dopo essersi strutturato nei primi mesi di vita intorno ad un’unica figura. Nella maggioranza dei casi tale legame si instaura con la madre.

Bowlby ritiene, tuttavia, che anche un padre possa diventare figura di attaccamento. Questo può avvenire nel caso in cui sia lui a dispensare le cure al bambino.

Un’originaria mancanza d’amore, porta con sé, con effetto domino. Si vengono così a creare una serie di tante altre mancanze e lacune. Queste andranno a sfociare nel rapporto di coppia.

Approfondiamo questo aspetto…

Ragazza-che-studia
Ci sono bambini che hanno subito un ricatto rispetto l’amore ricevuto. Potevano essere amati solo se bravi a scuola ad esempio. Questi bambini hanno sicuramente subito un torto. L’amore non è una moneta di scambio.

Accadrà perciò che lo stesso bambino da adulto non sarà capace di modulare l’amore. In questo modo nella coppia oscillerà in maniera ambivalente.

Da un lato avrà un desiderio massiccio di amore assoluto e fusionale. Questo desiderio mai appagato sarà permeato da angosce abbandoniche (se vuoi approfondire l’argomento clicca QUI). Dall’altro lato vi sarà il desiderio inconscio del non amore. Questa persona finirà col trincerarsi dietro una corazza difensiva.

Bowlby descrisse tre stili di attaccamento che caratterizzano il tipo di legame del bambino alla figura accudente. Successivamente la Main e Salomon durante l’osservazione di gruppi di bambini ritennero necessario aggiungerne un quarto:

  • Insicuro-evitante
  • Ansioso-ambivalente
  • Disorientato-disorganizzato

Come le relazioni passate influenzano le nuove: la base sicura.

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Per capire come le relazioni passate influenzano le nuove dobbiamo partire propio da questa idea di luogo sicuro. Il bambino, infatti, sa di avere un “porto” sicuro dal quale si può allontanare per esplorare il mondo. Sa che a questa può fare ritorno qualora ne senta la necessità.

La figura accudente è sensibile ai segnali del bambino. È accogliente e disponibile e pronta a dargli protezione nel momento in cui il bambino lo richiede.

Il bambino e poi l’adulto mostrerà così sicurezza nell’esplorazione del mondo. Avrà la certezza di essere di essere amabile. Svilupperà la capacità di sopportare distacchi prolungati senza temere l’abbandono. presenterà fiducia nelle proprie capacità e in quelle degli altri. Svilupperà un Sé positivo e affidabile. L’emozione predominante è la gioia.

In età adulta la sua relazione di coppia sarà caratterizzata dall’amore sicuro. Le relazioni interpersonali future in generale saranno improntate sul rispetto di sé e dell’altro, sulla stima e sulla fiducia. Nelle relazioni di coppia ricercherà partner che abbiano la sua stessa “sicurezza”. Le sue relazioni saranno durature ed equilibrate. Per superare i conflitti utilizzerà strategie adeguate alla situazione.

Insicuro-evitante

Insicura
La figura di attaccamento si mostra inaffidabile e poco disponibile, nonché rifiutante. In questo caso il bambino la percepisce come qualcuno a cui non chiedere aiuto nel momento del bisogno.

Questa persona sarà successivamente caratterizzata da insicurezza e sfiducia nel mondo esterno. Avrà la tendenza all’evitamento per paura del rifiuto. Mostrerà un’apparente “autosufficienza”. Presenterà la convinzione di non essere amato. L’emozione che domina queste persone è la tristezza.

Come prima conseguenza nella coppia sarà freddo e distaccato.

La freddezza emotiva caratterizzerà le relazioni. L’adulto avendo cercherà in tutti i modi di difendersi da eventuali esperienze di rifiuto. Nelle relazioni amorose non riuscirà ad essere completamente coinvolto. Tenderà a non mostrare affetto.

Se il partner si mostrerà supportivo o dipendente proverà disagio. Tenderà ad evitare i conflitti o altre manifestazioni emozionali. Spessò si sentirà intrappolato o annoiato dalla relazione.

Tutta la vita emotiva sarà improntata sul desiderio di autonomia e autosufficienza. Anche in caso di necessità, escluderà di ricorrere nell’aiuto altrui. Infatti considera gli altri inaffidabili.

Questa modalità relazionale è ovviamente di tipo difensivo. Una “tattica” inconscia contro il rischio di ulteriori delusioni. Cerca di evitare eventuali rifiuti.

Ansioso- ambivalente

Ansia di coppia
Il bambino percepisce la figura d’attaccamento come disponibile in maniera discontinua. Si trova a confrontarsi con una madre a volte presente, spesso assente. L’esplorazione del mondo, di conseguenza, sarà connotata da ansia ed insicurezza.

L’angoscia da abbandono sarà molto presente.questo a causa della minaccia operata dalle figure di accudimento “Se non fai ciò che ti dico mi allontano”. Il bambino si percepirà come persona da amare in maniera discontinua.Il sentimento che lo caratterizzerà sarà la colpa.

Nelle relazioni di coppia proverà amore in modo ossessivo. Spesso idealizzerà il partner. Si farà travolgere dalla passione convinto di aver trovato il partner ideale. Tuttavia si legherà a persone che sono anch’esse ambivalenti e discontinue nel mostrare amore.

Alterna modelli di un sé positivo e negativo. Nel primo caso sentirà di essere una persona degna di amore e si sentirà rispettato. Nel secondo caso si sentirà vulnerabile e non degna. Questo comporterà una forte gelosia e possessività che spesso sfocia anche in condotte aggressivo-violente.

Queste persone restano ancorate alla fase dell’innamoramento. L’ansia da separazione è sempre molto alta. Il suo amore è sempre ossessivo. Il suo odio è sempre travolgente. L’amore sicuro e la fiducia di base sono concetti sconosciuti.

Disorientato-disorganizzato

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Le figure di accudimento sono spaventate e spaventanti. Il bambino può mostrare reazioni completamente opposte nello stesso breve lasso di tempo di fronte a situazioni stressanti. Per esempio: si butta a terra e piange quando la figura di accadimento si allontana.

Quando questa torna il bambino può andarle incontro con il volto girato dall’altra parte.
L immagine di sé e dell’altro è vissuta in maniera negativa. vi è rifiuto dell’intimità. La persona si sentirà sola e avrà paura di non piacere se non riesce a trovare una persona con cui stare.

Nella coppia avrà un ruolo piuttosto passivo. Avrà, infatti, la tendenza a colpevolizzarsi per i problemi interni alla coppia stessa.

Cercherà sempre delle relazioni ma non potrà fidarsi. L’altro è visto come minaccioso e pericoloso. Non saprà scegliere partner affidabili. Le emozioni vissute saranno: collera, vuoto affettivo, noia, terrore di essere abbandonato.

Come possiamo uscire da quelli che sono i modelli disfunzionali di attaccamento?

bacio
Alla luce di ciò, ci rendiamo conto di quanto sia importante nella scelta del partner, avere ricevuto una “base d’amore sicura” durante l’infanzia, luogo simbolico deputato alla costruzione dell’autostima.

Amare se stessi e liberarsi da relazioni che logorano. Ciascuno di noi può trasformare le emozioni dentro di sé, accettare il passato e ricostruire il presente.

Il percorso non è semplice, saranno necessarie le cure adeguate e molta pazienza.

Un setting psicoterapeutico può aiutare ad elaborare le ferite del passato e ricostruire un immagine positiva di se. Attraverso una psicoterapia si può diventare per se stessi quella madre o quel padre amorevoli e accoglienti che non si sono avuti nella realtà.

Come le relazioni passate influenzano le nuove: Bibligrafia

leggere-libri
Bowlby, J. (1982) costruzione e rottura dei legami affettivi. Raffaello cortina, Milano

Bowlby, J. (1989) Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento. Raffaello Cortina. Milano

Main, M., Solomon, J. (1985) Discovery of an insecure disorganizzed/disoriented attachment pattern. In: Yogman, M., Brazelton, T. B. (a cura di) affective development in infancy. Ablex, Norvood, NJ.

Eva Iori

evaiori@hotmail.it

Eva Iori, nata a Roma  è una psicologa appassionata del funzionamento della psiche che da sempre si è interessata alle problematiche femminili,  e "all'archeologia dell'anima"

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