Locali childrenfree , cosa sono e come funzionano.
Locali Childrenfree, se ne parla sempre più spesso ma cosa sono? Ristoranti, alberghi, resort che “vietano” l’accesso ai minori di 14 anni. La domanda che sorge subito spontanea è: “Ma è legale farlo?”.
La risposta, ve lo diciamo subito, è no. O lo è almeno per la normativa vigente.
“Salvo quanto dispongono gli articoli 689 e 691 del codice penale, gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo.” Art. 187, Regolamento di attuazione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza; 1940.
Ci sono sempre più posti vietati ai bambini.
Sono molti, però, gli imprenditori che sostengono che il testo non specifichi nel dettaglio quali possano essere i legittimi motivi. Scegliere un target di clientela, inoltre, è una (saggia) prerogativa di qualsiasi imprenditore.
Nonostante, quindi, la normativa sia dalle parte dei genitori proviamo a farci qualche domanda.
I bambini devono andare per forza ovunque?
Se ci trovassimo in un paesino sperduto sulle montagne affamati e assetati con pargolo al seguito e l’unico ristorante fosse childfree, beh, la risposta a questa domanda sarebbe sì.
Ma quante sono situazioni del genere che si verificano?
Direi pochissime.
Ci sono alcuni luoghi che non sono adatti ai bambini sia per quanto riguarda lo spazio sia per quanto riguarda i servizi. Un ristorante stellato forse non vi mette alla porta se avete un bambino di tre anni con voi, ma, forse, anche perché ha scelto un target di clientela (e impostato il suo servizio) che difficilmente porterà un treenne con sé.
Che servizio ci aspettiamo?
Questa è un’altra domanda fondamentale da farsi prima di scegliere un albergo o un ristorante. Le possibilità sono per forza limitate, è difficile soddisfare nello stesso luogo clienti alle prese con riunioni di lavoro e mamme della cena del corso preparto.
Mi metto nei panni di una coppia di genitori che non ha nessuno che possa tenere il proprio bambino e vuole (giustamente) passare una serata fuori. Magari proprio nel ristorante di sushi elegante dove sono andati per anni prima dell’arrivo del bimbo.
Il ristorante, però, è famoso per essere un silenzioso ed elegante luogo per esperti ed estimatori di sushi.
Cerchiamo di goderci sempre la serata tutti…
Se vostro figlio cercherà di afferrare le carpe nell’acquario, berrà la salsa di soia o attenterò alla vita dei camerieri per poi finire a guardare Masha e Orso a volume altissimo chi si sarà goduto la serata?
Non i genitori.
Non il bambino.
Non gli altri commensali.
Nemmeno le carpe dell’acquario e i camerieri.
Ne è valsa la pena?
Locali childrenfree e regole di tolleranza.
Le regole di tolleranza dovrebbero valere per tutti, in primis per gli adulti. Un bambino che piange perché si sente male non solo dovrebbe essere tollerato, ma anche compreso, anche dalle persone a cui i bambini non piacciono.
I luoghi, però, è importante selezionarli cercando – se è possibile- di trovare un posto adatto per tutti, perché una vacanza o una cena non siano un film horror.
Cosa ne pensate? Avete mai avuto esperienze con locali childrenfree?