Non appena il pancione inizia a farsi evidente – e non per tutte il momento è lo stesso, ci sono donne che al terzo mese già sfoggiano un bel pancino e quelle che fino al settimo sembrano solo leggermente appesantite – tutte le persone che incontriamo si sentono in diritto di farci mille domande. Molte di queste sono assolutamente legittime e fa anche piacere rispondere, altre, invece, sono decisamente troppo intime e invadenti.
Per quanto a una futura mamma faccia piacere parlare del suo stato interessante, ci sono argomenti che – soprattutto da un estraneo – non dovrebbero mai essere affrontati. Mi spiego meglio: l’altro giorno ero a prendere un caffè con una mia amica, dopo aver consumato ci siamo alzate e siamo andate verso il bancone per pagare il conto, quando un’avventrice del locale – mai vista prima in tutta la mia vita – ha iniziato a farmi una specie di interrogatorio.
Ma sei incinta?
Considerate che sono a metà dell’ottavo mese, per cui sì, sono decisamente incinta!
Maschietto o femminuccia?
E come la chiamerai?
Ora io mi rendo conto che il nome Penelope non piaccia a tutti, da quando lo abbiamo scelto, infatti, ho incontrato solo persone che lo apprezzano moltissimo o al contrario gente a cui non piaceva affatto, ma se dalle mie amiche più intime posso accettare delle critiche costruttive, non capisco il bisogno di una completa estranea di storcere il naso. In fondo se tu tua figlia la vuoi chiamare Genoveffa mica sono fatti miei, no?
E di quanti mesi sei?
Ah ma allora ci siamo quasi… e farai il parto naturale vero?
Qui credo di aver fatto una faccia allucinata che era tutta un programma, perché ho visto il terrore correre negli occhi della mia amica. Sarà che dopo aver fatto molti anni fa una figura barbina e aver chiesto a una signora se era incinta e essermi sentita rispondere di no, non faccio più domande simili, ma io proprio non capisco cosa spinga una persona a chiedere a una perfetta sconosciuta una cosa tanto intima e personale!
Primo, che cosa ti cambia se partorirò naturalmente o decido di farmi tagliare? Io mica ti vengo a chiedere se hai mai fatto una rettoscopia!
Secondo, ci sono molte donne che non possono scegliere di fare un taglio cesareo, ma sono per molti motivi costrette e non amano parlare dei loro problemi.
Io mi sono limitata a un neutrale dovrei naturale, ma la verità è che ho sentito questa domanda come un’invasione tremenda della mia privacy e se è successo a me che ho scelto di parlare liberamente della mia avventura da mamma sul web, immagino che per molte donne – che giustamente vivono la maternità con riseratezza – sia ancora peggio.
E a voi è mai capitato di ricevere domande inopportune? E cosa avete risposto?