Sono madre da 21 giorni e già ho capito una cosa fondamentale: i neonati sono un’incognita, ognuno ha le sue teorie, ma non esistono regole certe. Se senti tre pediatri probabilmente avrai tre risposte diverse, su tutto e per una mamma non è per niente facile. Non ci sono regole assolute per quanto riguarda la dieta per l’allattamento – per esempio il mio ginecologo mi ha consigliato di bere latte e brodo, per la mia neonatologa l’unica cosa che conta è che io beva molta acqua liscia – e per quanto riguarda l’alimentazione del bambino, il suo sonno, se fa cacca o non la fa, ci sarà chi vi consiglierà di prenderlo in braccio se piange, chi di ignorarlo, chi vi spingerà a coprirlo, chi a vestirlo più leggero…
Insomma ognuno avrà le sue idee, tutte rispettabilissime per carità, il punto è che tutti quelli che vi incontreranno con un neonato, inclusa la moglie del lattaio o il cugino di terzo grado del portiere di casa di vostra zia, si sentiranno in diritto di darvi consigli e dritte. Ora, finché a parlare sono gli estranei non ci sono problemi, basta sorridere, ringraziare e poi si torna a fare come si vuole.
Il vero problema è quando a parlare – spesso a sproposito – sono le persone che ci sono più vicine, come mamme, padri, suoceri, cognati e chi più ne ha più ne metta. Ci sono stati momenti – e so che molti ce ne saranno ancora – in cui mi sono sentita letteralmente sommersa da consigli, indicazioni e input, così tanto che ho pensato di emigrare su un’isola deserta da sola con la mia bambina: ‘Fa freddo, coprila!’, ‘Fa caldo, toglile la copertina di cotone!, ‘Si mangia le mani, non lo vedi che ha fame?!’, ‘Secondo me ha mangiato troppo!’, ‘Prendila in braccio che sta piangendo!’, ‘Falla piangere che non muore mica…’ eccetera, eccetera, eccetera!
Sarà che ho lavorato con i bambini e che ho studiato molto durante la gravidanza, ma io ho un’idea molto precisa della madre che voglio essere. Certo quando mia figlia piange senza un motivo anche io mi sento sopraffare da un senso di impotenza devastante, il punto, però, è che ho deciso di non essere una madre perfetta, ma semplicemente la madre migliore che posso diventare. So di avere tanti limiti e li accetto con tranquillità, ma voglio sbagliare per conto mio.
Sicuramente se farò qualche cretinata – e le farò anche io, purtroppo i bambini non nascono con il manuale di istruzioni incluso nel prezzo – vorrei essere l’unica responsabile, o al massimo dividere il demerito con mio marito e prendermela con lui, ma non voglio dover pensare ‘Ah se non avessi ascoltato la nonna del cugino del mio fruttivendolo!’.
E voi come vi regolate sui consigli non richiesti?
P.s. vi lascio con una vignetta divertentissima trovata in rete:
