Ultimamente sto leggendo un libro che amo moltissimo, I genitori devono essere affidabili. Non perfetti di Elisabetta Rossini e Elena Urso (Cliccate QUI per acquistarlo). Questo libro, regalo di Natale per Penelope, è il terzo che leggo delle stesse autrici e devo dire di esserne innamorata.
Parla in maniera estremamente semplice di come noi genitori viviamo con l’ansia di essere perfetti, perdendo di vista le cose importanti. Tra i tantissimi consigli che racchiude, uno mi piace particolarmente ed è quello di non limitarsi a vietare le cose, ma di sperimentarle con i bimbi: fare le cose insieme a loro – e perciò in sicurezza – è il modo migliore per far capire ai nostri figli che una cosa viene loro proibita semplicemente perché pericolosa.
Nel libro si fa l’esempio di una pentola calda sul fuoco: non è semplice far capire ai piccoli che non possono avvicinarsi, semplicemente perché è pericoloso e che il divieto lo imponiamo per la loro sicurezza. Probabilmente se ci limitiamo solo a dire di no, loro ne saranno ancora più attratti e involontariamente si esporranno al pericolo. Il consiglio delle autrici è semplice: avviciniamo noi la manina del nostro bimbo alla pentola mentre si scalda, la sensazione di forte calore sarà per il nostro piccolo una nuova conoscenza e sarà lui autonomamente ad associare la pentola calda a un pericolo, standone lontano.
I bambini hanno, a differenza di quanto possiamo pensare, un forte istinto di conservazione, integrarlo con delle conoscenze dirette ci farà stare più al sicuro anche se ci distraiamo per un momento.
Per esperienza personale credo che se parliamo di educazione, allora la parola esempio diventa centrale. Agire con i nostri figli e comportarci come ci aspettiamo che facciano loro, è un primo passo verso l’evitare che si espongano ai pericoli e siano più inclini a seguire le nostre regole. Questa estate, ero in campagna a casa dei miei suoceri e con noi c’era anche mia nipote Carolina di sei anni. Come tutti i bimbi poco digeriva la regola del non potere camminare senza scarpe. Lei, come me, adora camminare scalza, ma in estate e con i piedi nudi non lo poteva fare, soprattutto dopo che era stata per ore tra il prato e la piscina, così oltre a rimproverarla ogni volta che la pizzicavo senza nemmeno le infradito, è toccato anche a me girare costantemente almeno con le infradito. Devo dire che alla fine il mio atteggiamento ha pagato, ma soprattutto mi sono resa conto di quanto noi adulti troppo spesso chiediamo qualcosa ai nostri figli senza dare il buon esempio in prima persona.
I bambini – l’ho letto sempre nel libro di Elisabetta Rossini ed Elena Urso – hanno un forte senso della giustizia, ma con una visione egocentrica tutta loro. Se non possono fare una cosa allora è un’ingiustizia, se loro vogliono fare una cosa “proibita”, e vedono che, invece, la facciamo noi – soprattutto se non è un’attività pericolosa prettamente da grandi – allora sarà molto più difficile fare in modo che si rispetti la regola.
E voi che ne pensate?