Come gestire la competizione tra cuginetti

I figli dei nostri fratelli o sorelle sono spesso un termine di paragone per i nostri bambini. Come gestire l’eventuale competizione tra cuginetti?

La competizione tra cuginetti, specialmente se coetanei o quasi, è talvolta un argomento tabù all’interno delle famiglie. Nonostante non si ami parlarne, è un fenomeno che si manifesta più spesso di quanto si creda e che è bene monitorare in modo da poter intervenire, quando necessario. Quando la famiglia si allarga, si moltiplica l’amore. Allo stesso tempo, però, si moltiplica anche la complessità dei problemi da fronteggiare.

Tranquillizziamo subito i genitori che leggono Madeleine H.: come per la gelosia tra fratelli, un pizzico di competizione tra cugini può essere naturale e, quindi, non preoccupante. I problemi sorgono, invece, quando uno o più cugini iniziano a manifestare emozioni negative in vista di una riunione familiare imminente. In questo caso è molto importante aprire un canale di comunicazione per comprendere meglio cosa stia accadendo.

Il ruolo degli adulti ha un peso importante

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Non bisogna MAI sottovalutare il ruolo di noi adulti nelle dinamiche tra bambini. Spesso, infatti, la competizione nasce dai paragoni che – volontariamente o involontariamente – siamo noi a fare.
Ogni tipo di confronto dovrebbe essere evitato e assolutamente non esternato davanti ai bambini, compresi quelli in età prescolare. Risultati scolastici, caratteristiche fisiche, attitudine sportiva: non importa che cosa si metta a paragone, è sempre molto dannoso. Ogni bambino è unico e l’accettazione di questa semplice regola deve partire da noi.
Inoltre, i nostri figli ascoltano e capiscono molto più di quanto crediamo, anche le comunicazioni non verbali.
L’unico modo di risolvere la competizione tra cuginetti – e tra bambini, in generale – è NON PENSARE che i vostri figli siano migliori o peggiori di altri.

Quando la vera competizione è tra genitori

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Siete sicuri che la competizione riguardi i bambini? Se trovate i vostri cognati insopportabili, è lecito frequentarli il meno possibile, ma non bisogna lasciarsi scappare commenti spiacevoli davanti ai piccoli. Le cose degli adulti devono rimanere nel mondo degli adulti e non coinvolgere figli o nipoti.

Spesso gli adulti hanno la pretesa che tra cugini si debba a tutti i costi legare, ma non è detto che accada. La famiglia non si sceglie e, per quanto i genitori giochino un ruolo importante nel favorire la nascita di amicizie tra i bambini, può accadere che tra cuginetti non ci sia feeling. Per prima cosa: non è un dramma! I bambini frequentano molti contesti e hanno tante occasioni di conoscere nuovi amici. Esattamente come per gli adulti, il mondo dei bambini non si esaurisce all’interno del sistema familiare, ma c’è molto altro che può arricchire la loro vita.

Questo non significa, però, che i nostri figli non debbano imparare il valore del rispetto: si può non essere migliori amici, ma convivere pacificamente e giocare insieme nelle situazioni familiari o sociali. Sembra una cosa da poco, ma in realtà insegnare ai bambini a comprendere la differenza fra amicizia e cordialità può aiutarli a destreggiarsi nelle difficoltà relazionali che incontreranno nella loro vita.

In bocca al lupo!

Tata Emma

Milanese Doc! La nostra Tata Emma è una psicologa esperta di bambini e non solo...

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