Come dire ai bambini che il nonno è morto

La perdita di un nonno è un trauma complicato da gestire per un bambino. Come possiamo aiutare i nostri figli a gestire un’esperienza di lutto?

Come dire ai bambini che il nonno è morto? Non è facile, il rapporto con i nonni può essere unico. Per i genitori, a volte, è anche una scoperta: come è strano vedere il proprio padre trasformarsi con i nipotini, in certi momenti si stenta a riconoscerlo!

La morte di un nonno, è quindi, un momento di dolore doppio e complesso. Non abbiamo, infatti, soltanto le nostre emozioni di figli e adulti da gestire, ma anche quelle di un bambino che ha conosciuto una persona diversa, con un ruolo unico nella sua vita.

Come dire ai bambini che il nonno è morto: no agli estremi

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Spesso con i bambini si oscilla dal non parlare proprio dei lutti e della morte in generale, a fare troppe domande invadenti. I bambini, come gli adulti, hanno i loro tempi e questi cambiano da bambino a bambino, perché non siamo tutti uguali (per fortuna!).

L’ideale è creare un ambiente dove loro si possano sentire sereni ad esprimersi, ma anche tranquilli all’idea di stare nel silenzio quando non sanno cosa dire o non vogliono parlare. Esattamente come accade con gli adulti.

Fermiamoci e facciamoci una domanda: quali sono le nostre aspettative?

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Gli adulti spesso non si accorgono di avere aspettative e pregiudizi (QUI trovate qualche segnale, ad esempio, per riconoscere la vostra ansia da genitori) sulle risposte che i bambini possono dare davanti a un evento traumatico. Non c’è niente di male, è naturale e spesso anche socialmente condizionato.

Se da genitori, però, non si fa una seria riflessione, il rischio è di non vedere lucidamente quello che sta succedendo, sottovalutando a volte segnali di allarme, e sopravvalutando invece reazioni normali a un evento luttuoso. In qualità di adulti, confrontarsi con altri adulti o un professionista serve anche a questo: mantenere lucidità.

Come dire ai bambini che il nonno è morto? L’ascolto come punto di partenza

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Le interpretazioni della morte dei bambini sono diverse da quelle degli adulti. I bambini hanno un mondo di fantasie e pensieri diverso da quello dei grandi, avere questa consapevolezza è molto importante per capire come raccontare e parlare di morte, anche quando questo evento è naturale o atteso.

Partire dall’ascolto, sempre, è la scelta giusta. In questi casi può rivelarsi molto utile fare poche domande sui sentimenti e i pensieri e lasciare raccontare i bambini finché ne sentono la necessità. Non cercate di spiegare oltre il necessario, ma ponetevi in una condizione di ascolto prima di tutto.

Tutto a misura di bambino

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Le cose per essere comprese devono essere a misura di bambino. Che i bambini debbano essere a contatto con quello che succede è corretto, lo è meno pensare che un bambino debba vivere sulla sua pelle i discorsi degli adulti.

Non è di nostro figlio la responsabilità di consolare, né è un bene che si trovi ad ascoltare discorsi inadatti alla sua età e alla possibilità di comprensione. Questo punto è particolarmente importante soprattutto nei casi in cui il bambino si trova ad affrontare l’esperienza della malattia prima della morte.

Ascoltare parole che non sono state rielaborate “a misura di bambino” può essere un’esperienza spaventosa con cui fare i conti. È responsabilità degli adulti proteggere i nostri figli partendo dal modo in cui comunichiamo con loro.

Photo Credit: freepik.com

Tata Emma

Milanese Doc! La nostra Tata Emma è una psicologa esperta di bambini e non solo...

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