Ogni giorno da settembre in poi benedico il momento in cui accompagnata dalla mia amica psicologa – la stessa che dall’alto controlla che su questo blog io non dica cose fuori dal mondo, e che voglio ringraziare per tutto il lavoro che fa per me – sono entrata in una piccola libreria e lei mi ha consigliato di leggere i libri di Elisabetta Rossini ed Elena Urso tra cui I bambini devono essere felici e non farci felici (che potete acquistare cliccando QUI).
Una lettura davvero piacevole e veloce, ma soprattutto ricchissima di spunti di riflessione davvero interessanti. In questo mondo in cui siamo sempre indaffarati tra mille cose, il lavoro, gli impegni, il cellulare che squilla in continuazione, gli amici, i parenti a volte tendiamo a sentirci in colpa per il tempo che togliamo ai nostri figli e pensiamo che accontentarli in tutto sia il modo migliore per sopperire alle nostre mancanze.
Ma siamo davvero sicuri che sia una cosa buona?
Due frasi di questo libro mi hanno colpito moltissimo, la prima spiega che i bambini troppo spesso confondono la tolleranza dei genitori con l’indifferenza e di fatto si sentiranno meno amati, la seconda è che i no sono necessari ai nostri figli per fare capire loro cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma soprattutto per insegnare loro a dire di no al momento giusto.
Pensando a dei bambini che conosco che non hanno regole ben precise e vengono accontentati quasi sempre – e soprattutto dopo qualche capriccio – non vedo bambini felici, in molti casi sono sempre alla ricerca di attenzioni, anche se sono molto amati e coccolati, ma è come se gli mancasse sempre qualcosa. Dire no ai nostri bimbi e spiegare loro che si sta agendo per il loro benessere là per là può sembrare inutile, ma credo che nel medio e lungo periodo porti i suoi frutti.
Lo so che a molti può sembrare un paradosso, ma accontentare in tutto i nostri figli è il modo migliore per renderli infelici.