La copertina di Sarà Magia, il regalo di Mila Orlando e mio per questo San Valentino.
Oggi è San Valentino e con Mila Orlando abbiamo deciso di farvi un bellissimo regalo: la copertina di Sarà Magia. Non manca molto all’arrivo di una nuova avventura letteraria che amo particolarmente e in cui credo moltissimo. Sarà Magia è il mio prossimo romanzo, scritto sempre a quattro mani con Mila Orlando, perché altro non è che la storia di Chicca (Non è Vero Ma ci Credo) e di Nicoletta (È solo questione di Magia) raccolte in un unico volume.
Di fatto Sarà Magia diventa il primo romanzo completo della nostra serie sugli incantesimi d’amore, ed è ambientato nella nostra Napoli. Il primo passo di una lunga strada che faremo insieme, sperando di regalarvi molti sorrisi e altrettante emozioni.
Ma la copertina di Sarà Magia non è il solo regalo che ho per voi in questo San Valentino così speciale, perché voglio condividere con voi l’estratto del romanzo con Chicca e Nicoletta alle prese con il loro San Valentino a base di incantesimi d’amore. Al termine troverete la nostra copertina inedita.
La cena dei single è l’evento più in voga di San Valentino. Tutto iniziò perché Chicca voleva organizzare l’anti San Valentino, ma con gli anni la cosa le è sfuggita di mano, e adesso le persone fanno carte false per partecipare. Ogni invitato può portare un altro invitato, che sia single e disponibile a conoscere altre persone.
Mi siedo su uno sgabello in cucina, mi sfilo le scarpe e inizio a massaggiare i piedi indolenziti. Camminare coi tacchi alti non fa più per me, sarà che a Milano mi muovevo sempre con l’auto di Alberto… Non è stata una grande idea andare in giro con le mie Chanel vintage di coccodrillo: fanno un figurone sotto il mio tubino in lana, ma che male ai piedi!
Credo che debba iniziare a portare delle scarpe più comode, magari da passeggio. Continuo a fare piccoli movimenti rotatori sotto la pianta del piede per trovare sollievo e immagino me stessa con un paio di scarpe da ginnastica ai piedi.
A me, che vesto esclusivamente vintage…
«Stai pensando a quel mollusco di Alberto, per questo hai quella faccia schifata?»
Chicca interrompe i miei pensieri, mentre gira come una trottola per la cucina.
«Assolutamente no, stavo pensando di comprare un paio di scarpe da ginnastica» rispondo raddrizzandomi sulla sedia.
«Ma per favore!» esclama lei, con un sorrisino malvagio sulle labbra «Non le mettevi nemmeno per l’ora di educazione fisica al liceo.»
Chicca mi parla, ma continua a schizzare da una parte all’altra della stanza. Apre cassetti, chiude mobili. Ha già acceso il forno e sta pestando qualcosa nel mortaio. A giudicare da come si applica, sospetto che stia pensando al mio mollusco.
«Sì, hai ragione: non sono credibile» sospiro. «Comunque Alberto non è un mollusco» protesto.
La mia amica non è molto d’accordo a farlo tornare con l’incantesimo, ma sembra essersi rassegnata. Forse. Ha smesso di picchiare quel qualcosa nel mortaio, ma l’aria non è quella di una persona soddisfatta della propria vendetta…
«Aiutami, invece di fare pensieri osceni. Tu metterai un paio di scarpe da ginnastica quando io vedrò un film strappalacrime!» sentenzia.
Mi passa una ciotola e delle polveri da mescolare. Impugno una di queste boccette di vetro e la apro. Un odore aspro mi invade le narici. La scosto, turandomi il naso e chiudendo gli occhi: l’odore è talmente forte che mi pizzicano.
«Ma cos’è questa roba?» le chiedo inorridita.
«E me lo chiedi pure?» Ha ragione, ho fatto una domanda retorica… sono gli intrugli che abbiamo comprato per gli incantesimi. Realizzo questa cosa e provo una stretta allo stomaco: stiamo davvero per invocare l’amore con quattro erbe puzzolenti prese da una sedicente cartomante.
«Vedrete, ragazze, che tutto andrà a posto» ha detto Carmela con un sorriso sornione dipinto sul viso quando ci ha consegnato le bustine piene di erbe. «Mi passi la ciotola?» mi domanda Chicca, facendomi tornare di colpo alla realtà. «Dai sbrigati, devo continuare a cucinare per la cena! Anzi, dopo potresti andare tu in pasticceria a ritirare i dolci e la tortèèòla?»
Con un movimento lesto le passo la ciotola, poi mi appunto sul cellulare la commissione e torno a osservare Chicca mentre gira, mescola e versa l’intruglio con foga.
«Questo è tuo» mi informa. «D’altronde sei sempre stata una schiappa in cucina e non mi fido nemmeno per l’incantesimo. Bevi tutto d’un fiato. Non capisco ancora perché tu voglia far tornare all’ovile proprio il mollusco, con tutti gli uomini che ci sono in circolazione…» sospira, porgendomi il filtro.
«Grazie della fiducia» rispondo, afferrando la tazza.
Sarà pure una formula magica, ma puzza di qui a un chilometro.
«Bevi» incalza, «se non vuoi che ci ripensi e inverta la formula.»
Mi rimprovera come se fosse la sorella maggiore che non ho mai avuto, ed è anche per questo che mi trovo qui adesso. Io una sorella maggiore l’ho sempre desiderata! Deglutisco l’intruglio puzzolente tutto d’un sorso e d’improvviso sento la bocca in fiamme. Tossisco e sento gli occhi a un passo dall’uscire fuori dalle orbite.
«Che schifo!» esclamo disgustata mentre batto la mano sul petto per cercare di mandare giù quella melma nauseante.
Chicca mi guarda inorridita, fissa la sua tazza, poi la vedo fare lo stesso sguardo di quando in quarta ginnasio andò ad affrontare l’interrogazione di greco senza aver studiato. Indugia ancora un secondo, fissando la roba torbida dentro la tazza, e trangugia il contenuto senza battere ciglio. Butta tutta la testa all’indietro e poi la riporta avanti. È paonazza in volto, ma so che non mi darà nessuna soddisfazione. La mia amica non abbassa mai le proprie difese: lei è la donna che non deve chiedere mai.
«Meglio che vada» concludo, mentre giro sui tacchi e afferro la borsa sul divano.
L’ultima cosa al mondo di cui avevo bisogno oggi pomeriggio era sprecare due ore a giocare con aghi, fottutissimi estratti di radice di mandragora (o mentuccia, chi può dirlo), erbe varie, formule e tutte le altre idiozie legate agli incantesimi d’amore. Senza contare che ho dovuto bermi un intruglio tremendo! Ancora non so come ho fatto a non sputare tutto. È il giorno di San Valentino, quello che odio di più nei trecentosessantacinque giorni dell’anno. Mi fa schifo che più schifo non si può. Sin dai tempi dell’Università avevo una repulsione talmente grande per la festa degli innamorati da decidere di organizzare e istituire una cena per tutti quei single, che – come me – non avevano alcuna intenzione di andare in giro e ritrovarsi in mezzo a coppiette innamorate, cioccolatini a forma di cuore e petali di rosa sparsi ovunque.
Sono le sette e mezzo di sera e finalmente abbiamo archiviato – spero per sempre – questa follia degli incantesimi del libro di Gaia. Ho accontentato Nicoletta, ho giocato a fare la fattucchiera e, a quaranta minuti dalla fine del rito, non ho alcun uomo nuovo, ma solo un’ora di ritardo sulla mia tabella di marcia e un retrogusto amarognolo in bocca… non è che ci siamo avvelenate?
«Non là! Ti ho detto che i bicchieri vanno sul mobile piccolo, insieme alla champagnera, che deve essere riempita di ghiaccio non appena il primo ospite suona alla porta. A quel punto portiamo anche l’acqua, il prosecco e il vino bianco fuori. Chiaro?»
«Amore, rilassati. Nicoletta sa quello che deve fare, i ragazzi sanno quello che devono fare, io so quello che devo fare. L’unica qui che non è ancora pronta sei tu.» E grazie, tra le altre mille cose di oggi, ho anche dovuto pensare al look di Candy Candy, che come al solito voleva indossare uno dei suoi mille vestiti dell’epoca di mia nonna.
Stasera vorrei proprio che trovasse un tipo decente, così magari si dimentica di quel mollusco di Alberto e vissero tutti felici e contenti. Davide, che come ogni anno arriva un po’ prima degli altri per calmarmi e ricordarmi che è solo una stupida cena tra gente in caccia di avventure, non un evento a Buckingham Palace, rivolge uno sguardo eloquente ai miei jeans sdruciti e alla polo bianca che ha visto giorni migliori.
«Ora va’ a cambiarti, fatti una doccia e renditi superfiga perché l’uomo della tua vita sta per arrivare.»
Nicoletta – che è già tutta in tiro e che, con i miei vestiti di questo millennio, sta davvero bene- mi guarda con gli occhioni spalancati e mi fa l’occhiolino, come per dirmi “sono sicura che il giudice amico di Davide sarà quello giusto, l’uomo dell’incantesimo”. Io reprimo un conato di vomito e la guardo severa, per ricordarle che se solo si azzarda a dire a Davide che abbiamo passato il pomeriggio a fare incantesimi d’amore bevendo intrugli puzzolenti e recitando frasi magiche, la strozzo. Solo che a differenza sua, io se le metto le mani al collo, non mi fermo fino a quando non stramazza al suolo priva di vita.
Sarà Magia: la copertina!
Ed ecco la copertina di Sarà Magia, io l’adoro e spero sinceramente che piaccia anche a voi allo stesso modo.
Dopo Sarà Magia, vi lascio con un altro regalo.
Dopo Sarà Magia vi voglio lasciare con un altro regalo speciale. Vi ricordate i test? Sì, proprio quelli che facevamo da ragazzine ed erano fondamentalmente il motivo per cui compravamo le riviste per ragazze. Ne ho trovato uno troppo carino su San Valentino. Mi fa morire dalle risate l’idea di Chicca e Nicoletta che lo fanno insieme. In fondo sono agli antipodi nel modo di vedere San Valentino e di intendere l’amore in generale. Se anche voi volete scoprire se siete pro o contro San Valentino, non perdetevi il test di Shopalike.
Madeleine H., nata a Roma nel 1982, vive con il marito e i due figli Penelope e Ciro a Napoli. È autrice di diversi manuali di consigli d'amore tra cui i popolarissimi Il Metodo e Sos Ex e di diversi romanzi Chick Lit.
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