L’ansia, per definizione, è la risposta naturale e istintiva del corpo a uno stato di profondo stress.
Eppure, verrebbe da chiedersi, che cosa esattamente definisce uno stato di stress? Quando è corretto parlare di ansia? Un ansioso, di certo, risponderebbe: sempre.
E infatti l’ansia, che probabilmente è stata generata dall’universo come reazione al primo singolo di Tiziano Ferro, è quel sentimento che gli ansiosi mettono al posto dell’anima in tutto quello che fanno.
Siamo fatti così, della stessa sostanza dell’ansia e passiamo il tempo così, ad aspettare con ansia che l’ansia passi.
Ansia: come riconoscerla
L’ansia non passa inosservata, la riconosci anche a distanza, pure se sei miope ed hai gli occhiali appannati dal respiro affannoso della tua stessa ansia.
Quelli dell’ansia li percepisci subito, camminano frenetici con movimenti convulsi. Di solito si guardano attorno con sospetto, perché se non sta ancora succedendo niente, è prudente essere in ansia per qualcosa che potrebbe succedere da un momento all’altro.
Per quelli dell’ansia non esiste la calma, non esiste la quiete. Un principio di relax di tramuta subito in una furiosa e approfondita meditazione su dilemmi esistenziali e grandi domande dell’universo:
C’è vita sugli altri pianeti? Qualcosa non va, ma cosa? Se resto povero per sempre? Perché ho sempre fame? Sto sprecando la mia vita? E se muoio? Se parlano male di me? Qual è la mia stagione armocromatica?
Quelli dell’ansia ne sono parecchi e si possono facilmente trovare fuori ad un cinema 60 minuti prima dell’inizio del film, fuori scuola prima che suoni la campanella, tra le collezioni primavera/estate durante la collezione autunno/inverno o tra le collezioni autunno/inverno durante la collezione primavera/estate, a tavola per pranzo alle 11.30 e a tavola per cena alle 18.30. Ovviamente sono sempre i primi della fila.
Ansia, ansia e ancora ansia
D’altro canto è pur vero che è la vita stessa ansia: la prova costume mette ansia, il freddo mette ansia, Natale mette ansia, l’attesa di una nuova serie tv mette ansia, l’apertura del buffet mette ansia, “ti devo parlare” mette ansia, la Nutella quasi finita mette ansia, “sta scrivendo…” mette ansia, il gelato che si scioglie sul cono mentre lo mangi mette ansia, la batteria al 9% mette ansia, il Lunedì mette ansia, ma anche il Sabato e la Domenica mettono ansia perché sta per arrivare il Lunedì e quindi ansia.
Si può sconfiggere l’ansia?
L’ansia è ovunque: non si crea, non si distrugge… l’ansia si trasforma e ti raggiunge appena cerchi di dormire insieme al mostro sotto al letto, alle cento pecore e alla sensazione di cadere giù non appena chiudi gli occhi.
A proposito, non dimenticatevi di mettere la sveglia:
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Buongiorno ansia!
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