In spiaggia post Covid: misure di sicurezza e altri rimedi

L’estate post Covid sta spaventando: si può andare in spieggia? Sì, meglio di no?

In spiaggia post Covid? Si può. Quello che quest’anno credevamo fosse solo un sogno irraggiungibile, con le dovute attenzioni, può diventare realtà.

Basteranno soltanto accurate prudenze, cautele, avvedutezze, scrupolose ispezioni, controlli, accertamenti, distanze di sicurezza e quel po’ di pazienza che basta a non farti venire la voglia di andare in montagna. E pure un po’ di Amuchina.

In spiaggia post Covid: come cambierà la vita?

spiaggia

Il modus operandi della vita in spiaggia subirà inevitabilmente uno scossone e, seppur con un leggero retrogusto d’insoddisfazione, “ADATTAMENTO” diventerà la nuova parola d’ordine. Gli scorsi anni era “UNO ADDOSSO ALL’ALTRO VICINI VICINI”, per chi l’avesse dimenticato. Io non la dimentico mica quella sdraio che iniziava proprio lì, dove ne finiva un’altra.

Quest’anno la musica cambia: distanziamento, sicurezza, comportamenti responsabili!

Dalla mascherina pare che siamo, almeno in spiaggia, dispensati. E menomale, perché volendo per un attimo ignorare le inevitabili fatiche respiratorie che ne deriverebbero, ma ci pensate al segno dell’abbronzatura in faccia? Quello del costume mono-spalla sì, mascherina no.

Un po’ di sacrifici in più, invece, per i mangiatori di frutta olimpionici, quelli che dalle mega borse frigo più grosse di un quadrilocale con doppi servizi, tirano fuori cocomeri, meloni, mele, pere, albicocche, pesche, percoche (che poi sono sempre le pesche), uva, banane, un pandoro avanzato dal cenone di Natale. Questi, non potranno più scambiarsi pezzi del loro rifornimento con i vicini d’ombrellone, che c’hanno proprio quel frutto che a loro manca.

Saranno momenti duri per i tintarella-time. Nessuno impedirà ai raggi ultravioletti di trapassargli l’anima, certo, ma ciò di cui saranno privati è la loro furba strategia di collocare il lettino nella direzione esatta del sole, ruotandolo ogni ora come se fosse la lancetta di un orologio abbronzante.

In spiaggia Post Covid: una sorte migliore neppure per gli iperattivi!

Gli iperattivi sono quelli che le ore in spiaggia le impiegano in attività motorie di gruppo. Pallavolo? Racchettoni? Guardia e Ladri? Nascondino? Lupo Mangia Frutta? No, statevi cionchi nei vostri lettini e mangiatevi un poco di frutta, che vi fa bene.

Sette Si Schiaccia sul bagnasciuga con quel pallone che arriva sempre giusto sulla tua testa mentre stai facendo la pennichella? Nemmeno, che peccato!

Brutte notizie anche per quelli che s’improvvisano artisti di spiaggia e, fingendo di costruire un castelletto di sabbia al bebè, modellano il plastico di Time Square in scala. I’m sorry, ques’anno potete just fare un little castle sotto il vostro ombrellone.

Ma tranquilli! Le abitudini sono dure a morire!

I venditori di Cocco Bello Cocco Fresco, di occhiali da sole, gli unicorno gonfiabili, di braccialetti di conchiglie, e pure i massaggiatori di piedi, gli hair-stylist di treccine e gli agenti immobiliari che vanno di ombrellone in ombrellone… non mancheranno!

E non dimenticatevi di mettere la protezione solare più volte al giorno e di sanificare le acque marine, prima e dopo il bagno.

Photo Credit: freepik.com

Gingery

Francesca ma per quelli che fanno sul serio Fran, classe '92, è di Napoli ed è laureata in Scienze della Comunicazione. Fran fa dell'ironia la sua arma segreta... una sorta di Chick Lit vivente!

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